Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nudi e contro il razzismo Polemiche sullo spot di Benetton
Tutti nudi. Come TREVISO San Francesco, che si spogliò di ogni avere, abiti inclusi. Una campagna pubblicitaria - fatta di foto e video - che non passerà inosservata, quella di Oliviero Toscani per Benetton.
Il titolo «Nudi come» spiegano dall’azienda di Ponzano Veneto riassume i valori fondanti del marchio: «La diversità, l’uguaglianza e un’idea del futuro più urgente che mai». Lo spot è di impatto: nove ragazzi e ragazze, di diverse etnie, svestiti, che si abbracciano e una voce che cita il Cantico delle Creature di San Francesco. Un inno a spogliarsi delle ricchezze e delle convenzioni per immedesimarsi in una realtà di «gioiosa confusione».
«C’è la rivoluzione che diventa confusione perché toglie l’identità certa all’Oriente e all’Occidente», dice il narratore, auspicando un mondo multiculturale. «Il Cantico avvicina al Cielo e sottomette il mondo» è la conclusione del video, diffuso in questi giorni. Come capitava in passato alle campagne pubblicitarie firmate Benetton, si registrano già le prime polemiche: il leghista Roberto Marcato sostiene che lo spot sia di una «noia mortale». A suo parere, Oliviero Toscani è «un artista che ha avuto dei meriti ma ha ormai perso la vena artistica, si accoda a chi vuole porsi sotto i riflettori attaccando la Lega».
Invece, per il parroco dei poveri don Luca Favarin viviamo in un «momento storico delicato, cupo, con rigurgiti di razzismo preoccupanti, che non devono essere sottovalutati». Per lui, l’attenzione mediatica delle aziende sul tema delle discriminazioni è «apprezzabile, segno che sia possibile esprimere liberamente il proprio dissenso: è lodevole il fatto che si crei un contesto dove ogni dimensione abbia una propria dignità». Ma citare San Francesco «per un fine commerciale è una strumentalizzazione», avverte don Favarin, che ricorda il fatto che, in fin dei conti, «si tratta di una campagna pubblicitaria il cui scopo è vendere prodotti».