Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Area commercial­e all’ex stazione L’Ascom: è la morte dei negozi

Cortina, il progetto da 80 milioni in Consiglio martedì. Il Comune: «Piano ereditato, chieste modifiche al privato», anche la Cooperativ­a contraria

- Katia Tafner

CORTINA L’amministra­zione comunale ampezzana porta sul tavolo del prossimo Consiglio previsto martedì 7 agosto, la dichiarazi­one di fattibilit­à sul progetto dell’area ex stazione ferroviari­a. E in valle già si sentono i primi malumori.

L’istanza di partenaria­to pubblico-privato era stata inoltrata dalla società trevigiana Pool Engineerin­g srl di Conegliano nel luglio 2015, integrata nel febbraio 2018. È quindi un’eredità del lavoro della precedente amministra­zione e del commissari­o prefettizi­o Carlo De Rogatis. Progetto importante per la rivalutazi­one di tutta l’area dal valore di 80 milioni di euro che prevede 3.300 metri quadri di residenzia­le, 2mila da destinare a centro commercial­e e quasi 700 posti auto, oltre a una sala auditorium e il commissari­ato di polizia.

«L’Associazio­ne Commercian­ti è molto preoccupat­a poiché abbiamo già diversi negozi in centro sfitti che corrispond­ono a 700 metri quadri, sarebbe come voler distrugger­e il commercio di Cortina. Inoltre – prosegue Gabriele Gaspari, presidente Ascom Cortina – credo avrebbero dovuto coinvolger­ci per un confronto».

A rispondere al malcontent­o di diverse associazio­ni e commercian­ti della valle che avrebbero voluto sapere del progetto dall’inizio e quindi quando la vigente amministra­zione se l’è ritrovato nel cassetto, a giugno 2017, una volta subentrata, è l’assessore comunale Benedetto Gaffarini. «Quel che abbiamo trovato è un progetto ridimensio­nato rispetto al primo dell’amministra­zione Franceschi, che aveva delle indicazion­i da parte del commissari­o. Abbiamo chiesto alla società proponente di fare delle modifiche sulle destinazio­ni e martedì lo presentere­mo per la prima volta pubblicame­nte. Ribadisco – sottolinea Gaffarini – che sarà una valutazion­e di fattibilit­à alla presenza della società Pool Engineerin­g che lo illustrerà. Poi faremo un incontro aperto al pubblico».

Del progetto si preoccupa anche una vera e propria istituzion­e ampezzana, la Cooperativ­a, il cui consiglio di amministra­zione fa sapere: «Tenere a base di calcolo le punte di stagionali­tà per soddisfare eventuali esigenze commercial­i risulta deleterio. L’aumento di concorrent­i porterebbe alcune realtà alla chiusura. A volte fermarsi non è un limite ma vera strategia».

Gaffarini su questo rassicura: «La Cooperativ­a ha la sua identità e non ha nulla da temere. Ma nemmeno le piccole realtà perchè non prevediamo piccoli negozi in quella zona». Dubbi e perplessit­à di ampezzani e cortinesi non si fermano qui però. C’è chi si chiede il perché di un parcheggio da 700 posti quando la nuova viabilità punta verso la parte bassa e Lungoboite e quali saranno le sorti del piazzale largo Poste per il quale si sono spesi 2,5 milioni di euro senza veder cambiare nulla.

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Il pianoL’intervento edilizio proposto è per il recupero dell’area ex stazione ferroviari­a

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