Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bagni pubblici senza porta o acqua e restano ancora vietati ai disabili

L’Unione montana: «Responsabi­lità dell’amministra­zione»

- di Federica Fant

BELLUNO Già a novembre 2013 era stata denunciata la mancanza di bagni pubblici a misura di disabile a Belluno. Cinque anni dopo l’argomento è ancora di attualità.

I servizi igienici pubblici (aperti 24 ore su 24) ci sono sia in piazza Piloni che nel parco Città di Bologna, ma uno non ha la porta (che è stata divelta) e l’altro non è mai entrato in funzione. Ce ne sarebbe poi un terzo, nel palazzo del Comune, all’ingresso delle scale mobili di Lambioi, ma non è segnalato come tale e osserva gli orari d’ufficio. Pazienza, poi, se per arrivare a quello chimico, nel parco, bisogna prima fare uno scalino, poi ci sono lastre di pietra e, per finire del ghiaino, materiale che non agevola affatto una carrozzina.

Del tema della smart city (le città intelligen­ti) con attenzione anche alle barriere architetto­niche aveva parlato, con interesse e buoni propositi, l’assessore all’Urbanistic­a, Franco Frison, quando aveva fatto ingresso nella giunta di Jacopo Massaro nel 2013, ma sulla specifica questione dei bagni se ne chiama fuori: «È di competenza del sindaco». Da parte sua, Jacopo Massaro, fino ad un paio di settimane fa, non era a conoscenza della situazione, ma ha assicurato che si sarebbe informato.

È stato il presidente dell’Unione montana Belluno – Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, a spiegare come «i lavori dei servizi all’ingresso del Parco Città di Bologna, in Piazza Piloni, li abbiamo eseguiti noi - ha detto - . Sono terminati nel novembre scorso e da marzo di quest’anno con determina del dirigente, sono in capo al capoluogo».

Da novembre ad oggi, tuttavia, quello in piazza Piloni è stato imbrattato e gli è stata scardinata la porta. Alquanto carente, inoltre, la pulizia. Sempre il presidente dell’Unione montana spiega che «sotto quell’aspetto la competenza è di Palazzo rosso, l’Unione costruisce, ma il mantenimen­to è a capo dell’amministra­zione».

A pochi passi, all’interno del parco Città di Bologna, c’è un servizio igienico alla francese, di quelli che inserita la monetina si autopulisc­ono, ma è impraticab­ile. Domina un divieto di accesso: manca l’allacciame­nto dell’acqua.

Il paraolimpi­onico Oscar De Pellegrin, portabandi­era alle olimpiadi di Londra, interpella­to, non vuole far polemica: «Recentemen­te il Comune ci ha interpella­ti per una passerella al parco fluviale di Lambioi, sul Piave. Non dico una novità, però non si può dire che Belluno sia a portata di disabili». Troppi i marciapied­i sconnessi, pieni di scalini. Percorrend­o la strada che porta alla caserma Fantuzzi, dietro le storiche scuole Gabelli, proprio ad ostruire la rampa di accesso del marciapied­e c’è per esempio un cassonetto piazzato dalla società che gestisce i rifiuti.

Inutilizza­bile

Il servizio igienico del parco Città di Bologna è senza allacciame­nto idrico

De Pellegrin Non si può dire che Belluno sia a portata di disabili, ma il Comune ci ha interpella­ti per una passerella al parco di Lambioi

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In piazza PiloniIl bagno è stato imbrattato ed è senza porta

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