Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Rizzi, il corpo nel canale

- E. Bir. – A. Zo.

VENEZIA Andrea Rizzi è stato trovato annegato a Venezia. Era il fratello di Massimo e Maurizio, che avevano osato «sfidare» Maniero.

VENEZIA «Amava Venezia, gli animali, i putei e fumare la pipa. Dopo l’incidente ai due pescatori sabato scorso, mi aveva detto che voleva battersi per leggi più severe sui barchini e avviare un progetto educativo per i ragazzi». Marco Zanon, gondoliere veneziano noto per le sue denunce sul degrado della città, ha la voce rotta mentre parla di Andrea Rizzi, morto ieri a 50 anni. E’ stata proprio quell’acqua che Rizzi – restaurato­re di barche e pescatore – amava a portarlo via in maniera crudele: ieri notte è stato trovato cadavere in Rio delle Beccarie a Venezia, segnalato da due clienti del vicino hotel «L’Orologio». Ma il cognome Rizzi si porta dietro anche il ricordo di una «dinastia» malavitosa, una famiglia che ha avuto parecchi guai con la giustizia e lutti dolorosiss­imi. Andrea, 50 anni, era il fratello di Massimo e Maurizio Rizzi, che avevano osato «sfidare» Felice Maniero e uccidere il suo uomo Giancarlo Millo con un agguato da film in un locale di Cannaregio nel gennaio del 1990; due mesi dopo l’ex boss della mala del Brenta li attirò in una trappola a Campolongo Maggiore e si vendicò facendoli fuori e seppellend­oli sull’argine. Ma anche di Alessandro, il famoso «Doic», condannato a 7 anni per tentato omicidio.

Andrea, dei fratelli, era quello con il «pedigree criminale» più limitato. Qualche condanna per spaccio di droga e vicende minori. Lo chiamavano il «Piri», aveva una compagna e due figli. «Andavamo insieme a guardare la laguna, ogni tanto un giro di osterie - continua Zanon - Amava il contatto con la gente, con i veneziani veri». A notare il cadavere in acqua, all’una e mezza del mattino, sono state due turiste inglesi. L’uomo potrebbe essere stato colto da un malore o essere caduto accidental­mente in acqua. Dal primo esame esterno, il medico legale non ha riscontrat­o alcun segno evidente di violenza, che possa far pensare che Rizzi sia stato colpito o rimasto coinvolto in una colluttazi­one. Per escludere l’ipotesi di un omicidio bisognerà aspettare l’autopsia, mentre il pm di turno Stefano Buccini ha dato l’incarico ai militari di passare al setaccio le immagini registrate dalle telecamere per vedere se avesse incontrato qualcuno. Saranno sentiti anche i familiari della vittima, che potrebbero fornire elementi utili alle indagini.

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