Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Cercasi medici»: l’Usl punta su Facebook e Friuli
Campagna social per attirare specialisti e «scipparli» alla regione vicina. «Non li troviamo»
TREVISO Quando mancano gli specialisti negli ospedali e nei distretti, bisogna provarle tutte. L’Usl 2 lancia i bandi di assunzione anche su Facebook per attirare i giovani laureati, veneti e non solo, «rubandoli» alle strutture ospedaliere più vicine alle università anticipando i tempi. Sono tempi determinati, vanno a costruire delle graduatorie dalle quali attingere per incarichi di dirigente in cardiologia, chirurgia vascolare, urologia e soprattutto ginecologia e ostetricia per sostituire delle assenze del personale in organico. Ma il direttore dell’Usl 2 Francesco Benazzi spera che diventino degli incastri utili a rinforzare la struttura delle professionalità mancanti. «Abbiamo l’autorizzazione della Regione ma non riusciamo ad assumere – spiega -. Speriamo, con questi bandi, di riuscire a catturare qualche studente, magari dal vicino Friuli, perché possano poi partecipare anche al concorso. Abbiamo immediato bisogno di dieci ginecologi e cinque pediatri».
Così ieri, come annunciato, grazie all’intervento del presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, si è messo in contatto con le associazioni camerali straniere: «Repubblica Ceca e Slovacca, Bulgaria, Romania, Ungheria, Serbia, Moldavia, Ucraina, Polonia e Russia, cercheremo professionisti nei Paesi dell’Est. Alcuni specialisti saranno reperiti con i nostri concorsi, ma per il resto saremo costretti a cercare fuori».
Procedono intanto i lavori per la nuova Cittadella della Salute del Ca’ Foncello, la nuova struttura ospedaliera ad alta specializzazione, ma c’è una spesa in più da mettere in conto. A breve l’Usl 2 pubblicherà un bando da quasi 1,5 milioni per l’adeguamento tecnologico della centrale del Suem (da risorse di bilancio interne dell’azienda, quindi scorporato dai 251 milioni di euro del poject financing). Sarà realizzata una sala di comando, che dovrà raccordare gli interventi in tutta la provincia e coordinarli con quelli regionali, per geolocalizzare e registrare le chiamate; è il frutto del dialogo fra l’azienda, gli operatori e il direttore Rosi, che hanno evidenziato necessità strumentali e strategiche.