Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maria, due gemellini e il dramma: muore 4 giorni dopo il parto
Maria Buso, 39 anni, è deceduta ieri in ospedale. Il fratello: «Vogliamo chiarezza»
CIMADOLMO Fuori dalla porta di casa ci sono due fiocchi, un rosa e uno azzurro. A testimoniare la gioia per l’arrivo dei due bambini, figli di Maria Buso e Fabio Piovesan. Ma quella gioia si è spezzata ieri, quando Maria è morta, cinque giorni dopo aver partorito i suoi gemelli, uccisa da una setticemia. Una fine terribile per l’impiegata 39enne di Cimadolmo.
Se tutto fosse andato bene in questi giorni sarebbe tornata a casa per cominciare la sua vita da mamma, con i suoi piccoli Filippo e Alice. E invece tutto è andato male e lei è morta, senza che le cure dei medici dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso potessero fare nulla per salvarla. Un dramma che ha sconvolto la vita del marito Fabio, diviso tra la felicità per la nascita dei primogeniti e la disperazione per la perdita della moglie, sposata due anni fa. E che ora induce la famiglia a chiedersi se si sarebbe potuto fare qualcosa per evitare questa tragedia. «Siamo sconvolti, ancora non ci rendiamo conto di quello che è successo — racconta il fratello di Maria, Stefano Buso —. In questi giorni avremmo dovuto festeggiare e invece siamo stati travolti da termini medici e diagnosi sulle quali, probabilmente, chiederemo che sia fatta chiarezza».
La causa della morte di Maria sarebbe una setticemia massiva. Eppure in ospedale, Maria era entrata per partorire dopo una gravidanza che non le aveva creato problemi: «Il parto cesareo era stato programmato per il 6 agosto, ma il 3 ha cominciato ad accusare dei dolori ed è andata in ospedale — racconta il fratello —. In serata hanno fatto il parto cesareo e tutto sembrava essere andato bene». Ma non è stato così: «l giorno dopo stava ancora male. All’inizio si pensava fosse normale, dopo un cesareo con due gemelli i dolori non erano strani. Ma invece di diminuire sono aumentati». Tra sabato e domenica le sue condizioni si sono aggravate ed è stata portata in sala operatoria. Alla fine dell’intervento, la diagnosi è stata terribile: sepsi. Un’infezione massiva contro la quale i medici del Ca’ Foncello hanno lottato vanamente fino a ieri. Non è escluso che la famiglia chieda l’apertura di un’indagine: «Adesso è presto per capire cosa fare. Ma certo vogliamo sapere perché mia sorella è morta e se è stato fatto tutto il possibile per salvarla».
Secondo l’Usl 2, però, il quadro sarebbe purtroppo già drammaticamente chiaro, e legato alla storia clinica della 39enne che aveva subito un intervento di chirurgia bariatrica. I medici del reparto di ostetricia hanno tentato di tutto per salvarla, ma quel precedente intervento, avrebbe creato le condizioni per favorire le complicanze che hanno provocato la setticemia. «La morte della signora ha sconvolto tutta l’equipe — spiega il primario Enrico Busato —, siamo stati vicini alla famiglia e lo siamo ancora di più adesso. Pensando a quei bambini che non hanno più una mamma». L’Usl 2 ha già a messo a disposizione dei famigliari, se lo volessero, un supporto psicologico.
Le cause Secondo l’Usl 2 lo sviluppo della sepsi potrebbe essere legato a un vecchio intervento bariatrico