Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pfas, ora il ministero convoca le Regioni : «Fissiamo nuovi limiti»
VICENZA Pfas, in arrivo limiti validi per tutto il territorio nazionale. Lo annuncia il ministero dell’Ambiente: il ministro Sergio Costa ha convocato a inizio settembre un tavolo tecnico urgente a cui parteciperanno gli istituti scientifici e di ricerca competenti in materia, compreso Arpav. Di fatto arriva una risposta alle richieste che da anni avanza il Veneto, dopo il caso scoppiato nel 2013 della maxi-contaminazione in falda fra Ovest Vicentino, Veronese e Padovano, esiste una normativa regionale con soglie oggetto di ricorsi. «Non possiamo permetterci di ignorare la contaminazione delle falde da Pfas, che solo in Veneto interessa almeno 300 mila persone — dichiara — ed è nostra responsabilità intervenire. Siamo di fronte a un’emergenza che va affrontata con tutti gli strumenti a disposizione, tra cui il tavolo esteso a tutte le Regioni, che hanno competenza sui valori limite di queste sostanze negli scarichi. Le conoscenze scientifiche sui Pfas sono sempre più solide e questo ci richiama alla necessità di una valutazione più approfondita sui valori limite da adottare e sulla possibile inclusione di nuove sostanze del gruppo dei Pfas».
Al tavolo tecnico convocato d’urgenza parteciperanno Cnr, Irsa, Istituto superiore di Sanità, Ispra, oltre alle Regioni e alle rispettive agenzie ambientali, «a cominciare dal Veneto e dall’Arpav». Attualmente la normativa veneta, più stringente di quella nazionale, prevede valori-limite diversi per i singoli perfluorati: 30 nanogrammi-litro per Pfos, 500 nanogrammi-litro per Pfoa, Pfba e Pfbs, un totale non superiore a 500 nanogrammi-litro per gli altri Pfas. L’azienda Miteni di Trissino, indagata dalla Procura di Vicenza per la contaminazione dei 21 Comuni veneti, fa sapere: «E’ positivo che il ministro impegni le istituzioni, la questione Pfas ha rilevanza nazionale: il tema centrale è l’utilizzo di migliaia di tonnellate di queste sostanze, non la produzione. Le fonti sono molteplici, sono necessari limiti nazionali, anche per evitare che le aziende che li utilizzano delocalizzino dal Veneto spostando il problema da una regione all’altra, come sta già avvenendo».
Il mese scorso l’Arpav ha rilevato nelle falde del Vicentino una varietà di Pfas, il GenXD, trattato dalla Miteni. L’azienda si difende dicendo che si tratta di tracce minime, ma il ministero dell’Ambiente ha deciso di fissare dei limiti che valgano per tutto il paese, anche se sono le Regioni ad avere competenza sui valori degli scarichi.
Costa Non possiamo permetterci di ignorare quella che è diventata una emergenza nazionale