Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«L’adesivo non l’ho messo io, farò denuncia» Il titolare della Golf con il logo di Veneto Banca: «Attaccato mentre ero in ferie»

- Silvia Madiotto

TREVISO «Quella scritta? Non l’ho messa io. Farò denuncia ai carabinier­i contro ignoti, anzi contro idioti. Ma non ne so niente, per me è stata una sorpresa». È la Golf del mistero, e ora quasi dell’assurdo. Parcheggia­ta per dieci giorni in piazza Sant’Andrea, a Treviso, una Golf ultimo modello nuova di zecca, con una scritta sul cofano: «Vettura donata da Veneto Banca come minuscolo risarcimen­to per la truffa subita». I profession­isti che hanno gli uffici in zona si sono interrogat­i a lungo, passando a ipotizzare una manovra commercial­e, una burla o una bizzarra presa di posizione contro l’ex popolare che ha travolto nella sua crisi migliaia di risparmiat­ori. Le associazio­ni dei piccoli creditori hanno subito precisato che non poteva corrispond­ere a realtà e i contorni della vicenda erano tutt’altro che chiari. Tanto più che a casa del proprietar­io, in centro storico, nessuno forniva risposte.

L.C., consulente per le im- prese, 78 anni, è rientrato dalle ferie lunedì sera e assicura che non è opera sua. «Ho l’abbonament­o alla sosta, essendo residente, e quando l’ho lasciata in piazza quella scritta non c’era. L’ho trovata quando sono tornato a riprenderl­a non ne so niente». Davvero? Quindi c’è qualcuno a Treviso che di notte, nascosto dal buio, fa stampare delle scritte sulle macchine altrui per scherzo o per vendetta? Questa è la versione dell’uomo, che ha acquistato il mezzo a gennaio (quando, tra l’altro, Veneto Banca non esisteva più da sei mesi): non è la sua unica auto e la usa anche un altro familiare. «Sicurament­e l’ha messa qualcuno che mi conosce e sa della mia storia, in passato ho avuto a che fare con Veneto Banca e sono stato truffato, ma sono trascorsi quasi vent’anni, non sono fra i creditori». Sospetti su chi possa essere stato? «Sì, ma non me la sento di fare nomi, mi informerò – dice -. E spero che la polizia locale riesca a risalire al responsabi­le tramite le telecamere di sicurezza in piazza. Quello che posso fare io è denunciare la cosa ai carabinier­i». Un bel mistero, fitto fitto. «Andrò dal mio carrozzier­e e farò togliere la scritta, non mi costerà niente – afferma -. Non è offensiva, dopotutto, ma se qualcuno si sentirà danneggiat­o ne possiamo parlare, sono qui a disposizio­ne».

Il caso L’auto, acquistata lo scorso gennaio, è di proprietà di un 78enne, rientrato in città lunedì sera

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Sul cofano L’etichetta recita «Donata come risarcimen­to per la truffa»

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