Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Legge Mancino, istanza pro Fontana La maggioranza scatena la bufera
Visentin depositata in aula la mozione. Conte: «Ne parleremo, ora non interessa»
TREVISO Centrosinistra e antifascisti sulle barricate per la proposta di Davide Visentin, consigliere comunale di maggioranza, di abolire la Legge Mancino, che sanziona i reati di discriminazione razziale, etnica e religiosa, nata per condannare e contrastare l’ideologia neofascista. Visentin raccoglie un’idea partita dal ministro leghista Lorenzo Fontana e che ha sollevato aspre critiche in tutto il Paese. Ma proprio mentre la discussione stava diminuendo di intensità, eccola ripartire da Treviso. Visentin, ex segretario di Forza Nuova, ha depositato la mozione ieri mattina in Comune: «Punire la propaganda di idee contrasta con la libertà di manifestare il proprio pensiero» ha scritto, invitando sindaco e giunta a supportare l’iniziativa di Fontana di abrogare la legge Mancino.
«Visti i suoi trascorsi a capo dell’ estrema destra veneta, non vorrei che l’iniziativa servisse per proteggere qualche amico — commenta il capogruppo Pd Stefano Pelloni —. Mette in imbarazzo Treviso e la maggioranza, infangando la medaglia d’oro per la Resistenza della città. Mi auguro che la mozione venga ritirata, altrimenti siamo pronti alle barricate in Consiglio comu- nale».
Il sindaco Mario Conte frena, anche se non prende le distanze: «Devo ancora leggere il testo della mozione ma il ministro Salvini ha già detto che non è una priorità. Ne parleremo con la maggioranza per capire se viene ritenuto importante portare avanti il tema, lascio la parte ideologica al Consiglio comunale, io mi sto occupando di aspetti pratici che riguardano la città».
È di ieri anche una lettera aperta della cooperativa La Esse di Treviso: «Ci preoccupa che a livello nazionale e locale continui a rinforzarsi una cultura di separazione tra le persone. Non tolleriamo che possano essere identificate per il problema o per il momento della loro vita, ostacolando un possibile cambiamento: donne e uomini provenienti da altri Paesi che inseguono migliori condizioni, giovani, disoccupati, senza fissa dimora, donne vittime di violenza. Collaboriamo con amministratori che ci sostengono e condividono questo pensiero, lottiamo per l’uguaglianza e il rispetto dei diritti di tutti, in una comunità che si interroga e che vuole rimanere aperta.
Pelloni (Pd) Se il testo non viene ritirato faremo le barricate in Aula
Un gesto che mette in imbarazzo tutta la città e la sua storia