Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ecco il «CR7 day» Alle 18 al Bentegodi c’è Chievo-Juve

Il portoghese atteso come Maradona nell’84 Bagarini a 700 euro in uno stadio che sarà a tinte bianconere

- Matteo Sorio

Il «CR7 day» è qui. Un VERONA party per i 32 mila spettatori dentro il Bentegodi e le altre centinaia, forse migliaia che gireranno intorno lo stadio, prima e dopo il fischio d’inizio dell’arbitro Pasqua, per impregnars­i dell’aria del grande evento. Grande perché il debutto italiano di Cristiano Ronaldo a Verona – ore 18, Chievo contro Juventus – dà il tono più acceso di sempre ai colori della cornice: il Bentegodi toccherà il record storico d’incasso, circa un milione di euro; il quartiere dello stadio sarà chiuso al traffico già nelle primissime ore del pomeriggio, un po’ come succede ai concerti delle popstar; il pacchetto sicurezza includerà il ricorso alle unità antiterror­ismo. È una partita di calcio ma è qualcosa di più. Qualcosa che il Veneto aveva sperimenta­to nel 1984, sempre a Verona, quando debuttò da noi Maradona, era Hellas contro Napoli.

Il primo esempio di economia italiana smossa da Cristiano Ronaldo, allora, è nel racconto della corsa ai biglietti. Sarà esaurito, il Bentegodi. E ieri, sul sito internet ufficiale Listicket, unico canale autorizzat­o alla prevendita, sono andati via anche gli ultimi posti in Poltroniss­ime Sud. Per la prima di CR7 arriverann­o tifosi e appassiona­ti di calcio locali, veneti, italiani e stranieri. E se non altro andrà in archivio tutto il cancan delle rivendite secondarie, cioè di quei portali online su cui i tagliandi per il match sono offerti anche a 700 euro. Pure i bagarini, oggi, proporrann­o biglietti a chi ha perso la corsa, e la polizia municipale di Verona invita a non cadere nella tentazione: c’è il rischio truffa, cioè il rischio di vedersi rifilare biglietti falsi.

Di vero c’è che Verona, dunque il Veneto, è il primo banco di prova dell’effetto-Ronaldo. Effetto già sperimenta­to sulle magliette, altra fetta di cornice del match. Nella città scaligera, gli unici due negozi di merchandis­ing ufficiale in centro storico, Adidas e Football Team, hanno venduto circa mille divise col nome di Ronaldo nel giro di neanche tre settimane: un incasso da circa 60 mila euro a negozio. Incasso che potrebbe non discostars­i troppo da quello dei negozi del lago di Garda, dove le magliette ufficiali non sono mai arrivate lasciando spazio al commercio di quelle tarocche, indossate da un bambino su tre.

Tutti vogliono vedere CR7, ovvio. E nessuno crede che il Chievo di Lorenzo D’Anna possa disturbare la festa per il battesimo del Fenomeno 2.0. I bookmaker quotano un successo dei veronesi mediamente uno a 13 (giochi 10 euro, ne vinci 130). Anche se D’Anna se la giocherà col tridente, perché «avremo gli occhi di tutto il mondo addosso e vogliamo provarci fino in fondo, con rispetto ma senza paura», così il tecnico gialloblù ieri alla vigilia. Gli occhi saranno anche quelli delle tv: una dozzina da tutto il globo, compresi gli Stati Uniti con l’Espn. Miliardi di persone, insomma, si colleghera­nno per guardare la partita.

Ecco perché la prefettura di Verona ha ritenuto di far scattare misure di sicurezza degne di un evento mondiale. Il quartiere del Bentegodi sarà blindato appena si esaurirann­o i posti nei parcheggi vicini allo stadio, cioè già nel primissimo pomeriggio. E per chi arriva dalla provincia veronese, meglio evitare l’A4.

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