Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Andremo ai funerali di Stato. Basta polemiche, pace per i nostri morti»

- Di Benedetta Centin

VICENZA La rabbia per una tragedia assurda, i tanti perché che si ammassano in testa, oppressivi, devastanti, come i blocchi di cemento e le fette di viadotto tra cui stanno ancora scavando i soccorrito­ri alla ricerca di corpi, per ora possono aspettare. Tra le bare che questa mattina saranno schierate alla Fiera di Genova per i funerali di Stato delle vittime della strage del ponte Morandi ci sarà anche quella di Vincenzo Licata, il 58enne autotraspo­rtatore originario della Sicilia e da trent’anni a Vicenza. Unico veneto inghiottit­o dalla lava di asfalto, piloni e cemento armato che martedì ha cancellato una parte di A 10 e decine di vite, 38 per ora. Perché la sua famiglia – a differenza di molte altre che, arrabbiate, hanno preteso funerali privati per i loro cari - ha scelto di esserci. Ha voluto esserci. «Non è il momento delle polemiche, prima bisogna mettere pace a tutti questi morti» le parole della figlia Laura, che non intende, per ora, affrontare discorsi su possibili colpevoli, responsabi­lità e cause. «Non è il tempo di parlare di questo» taglia corto la trentenne, anche lei al lavoro nella coop di trasporti, la Sa.Fi. Group, che il genitore ha fondato una decina di anni fa a Vicenza, dopo aver lasciato il posto fisso alle Poste. Il pensiero della giovane è solo per papà Vincenzo: la smania di raggiunger­lo, di salutarlo un’ultima volta. «Andiamo a Genova a prendere papà» le parole che ripete Laura Licata, nel capoluogo ligure con il fratello minore Stefano e la mamma Filomena Mulè. «Andiamo per i funerali di Stato, perché mio padre si meritava anche questo, perché spero sia quello che lui avrebbe voluto» continua, con la voce rotta dalla commozione. Alla cerimonia, che verrà celebrata oggi, giornata di lutto nazionale, dal cardinale Angelo Bagnasco, dovrebbe esserci il presidente Sergio Mattarella. Tra le istituzion­i anche l’assessore Matteo Celebron, in rappresent­anza del Comune di Vicenza. «È giusto che papà abbia i funerali che si meritava, con il vescovo – continua Laura Licata - e giù, nella sua Sicilia». E cioè a Grotte, Agrigento, dove vivono ancora la mamma e le sorelle del 58enne. E dove il sindaco Alfonso Provvidenz­a ha già dichiarato il lutto cittadino sospendend­o tutte le manifestaz­ioni in programma. I funerali nel paese natio probabilme­nte mercoledì. «Una persona dal cuore d’oro, sempre pronto ad accogliere chi dalla Sicilia andava a Vicenza, un punto di riferiment­o» lo ricorda il primo cittadino. Lunedì invece sarà Vicenza a dare l’ultimo saluto al 58enne. La cerimonia - a cui sarà presente il sindaco Francesco Rucco - sarà nella chiesa di Santa Bertilla alle 10.45. E non mancherà la musica, quella che Licata amava: a parlare in note le bande, tra cui quella del gruppo alpini di Caldiero, in cui suonava clarinetto e basso tuba. E sarà come dargli voce ancora.

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Ponte della Priula É chiuso per lavori di consolidam­ento. I residenti: «Inutile rinforzarl­o se poi non si pulisce il letto del Piave»
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La vittima Vincenzo Licata, 58 anni, martedì doveva affrontare l’ultimo viaggio e carico prima delle ferie

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