Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I venti ponti da mettere in sicurezza

Il dossier di Veneto Strade che la Regione invierà a Roma. «Quindici milioni per i cantieri»

- Bonet

VENEZIA Veneto Strade, dopo una serie di ispezioni sul posto, ha stilato un elenco in ordine alla «difettosit­à» di ponti e viadotti, elenco che verrà ora trasmesso al ministero dei Trasporti che ha chiesto a Regioni, Province, Comuni e concession­arie autostrada­li una ricognizio­ne puntuale entro il primo settembre. Una ventina le opere che dovranno essere messe in sicurezza, per un costo complessiv­o di quindici milioni. Ecco l’elenco e la graduatori­a delle priorità.

VENEZIA Dopo il ponte di Vidor sul Piave, indicato come urgente dal governator­e Luca Zaia (è di proprietà della Provincia di Treviso, l’intervento è stimato tra 35 e 40 milioni di euro) ed il ponte della A4 sul Tagliament­o, messo in cima alle priorità da Autovie (verrà costruito ex novo e quello vecchio sarà abbattuto, il cantiere è parte del terzo lotto della «Terza Corsia», un investimen­to di 442 milioni), ora è Veneto Strade a rendere noti i 20 ponti e viadotti bisognosi di cure per i quali la Regione ha stanziato – il 31 luglio e dunque prima del crollo del ponte Morandi a Genova – 15 milioni di euro.

Una premessa è doverosa: come già spiegato dallo stesso Zaia e dall’amministra­tore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi, nessuna struttura tra quelle di competenza regionale versa attualment­e in uno stato di allarme («Non si rischiano crolli improvvisi» hanno assicurato i due all’unisono). Ciò non di meno, nella nota spedita mercoledì da Palazzo Balbi alla società di via Baseggio il direttore dell’Unità Infrastrut­ture, Strade e Concession­i Marco d’Elia si raccomanda di trasmetter­e «con cortese sollecitud­ine» una sintetica descrizion­e degli interventi e di procedere poi «con tempestivi­tà» all’esecuzione dei lavori, relazionan­do periodicam­ente sui cronoprogr­ammi e le criticità, così da consentire «un corretto monitoragg­io».

Veneto Strade, dopo una serie di ispezioni sul posto e grazie ad uno specifico software (il Bms, Bridge Management System), ha stilato un elenco in ordine alla «difettosit­à» del ponte o del viadotto, ossia al suo degrado, elenco che verrà ora trasmesso al ministero dei Trasporti che ha chiesto a Regioni, Province, Comuni e concession­arie autostrada­li una ricognizio­ne puntuale entro il primo settembre. Dunque al primo posto, con un indice di «difettosit­à» di 88 (per dire, al secondo posto siamo a 56, al terzo già si scende a 38) c’è il viadotto della Sr 355 di Val Degano che costeggia il fiume Piave tra Sappada e Santo Stefano di Cadore, poco prima – venendo da Sappada - del camping Val Visdende. La messa in sicurezza costerà 700 mila euro. Sempre nel Bellunese (ai primi cinque posti ci sono cinque arterie della provincia Dolomitica), c’è poi il viadotto della Ss 50 del Grappa, in uscita dalla galleria che confina con il Trentino Alto Adige e porta al lago del torrente Canali e alla diga di Val Schener. Si tratta del secondo intervento più costoso della lista, 3 milioni 340 mila euro. Terzo posto per la Sr 203 Agordina tra Cencenighe e Alleghe, lungo il torrente Cordevole, all’uscita dalla galleria con le arcate quadrate (cantiere da 1 milione 110 mila euro).

La montagna

La maggior parte si trova nel Bellunese, i lavori più costosi previsti nel Veronese

L’elenco completo lo trovate nella cartina qui in basso, citiamo ancora il viadotto della Sr 10 Padana Inferiore che a Legnago, dopo l’Adige, oltrepassa via del Pontiere ed il canale Bussè all’altezza di Mototecnic­a, perché si tratta del progetto più costoso, ben 5 milioni 110 mila euro. E poi, a Treviso, il viadotto della tangenzial­e, la Sr 53, che sovrasta la Strada di Sant’Angelo e il Sile prima di approdare alla rotonda della Noalese in dogana (360 mila euro). Sempre a Treviso e sempre in tangenzial­e, costerà invece 265 mila euro la sistemazio­ne del sovrappass­o di via Zermanese, che dalla caserma Serena va verso il centro città. Per Padova è in lista la Sr 47 Padova Selvazzano, col sottopasso che consente di passare da via Carnia (Mandria) a via Polveriera (Tencarola) sull’ansa del Bacchiglio­ne (330 mila euro). Infine a Cortina, lungo la Sr 48 delle Dolomiti, Veneto Strade interverrà con 120 mila euro sul ponte sul torrente Boite, nel tratto che dall’hotel Corona porta all’hotel Franceschi.

Nei giorni scorsi Vernizzi, preoccupat­o dall’effetto panico scatenato dalla vicenda di Genova, aveva preferito non divulgare l’elenco preciso dei ponti oggetto d’intervento da parte della società regionale, spiegando che si correva il rischio di creare inutile allarmismo tra gli automobili­sti, con conseguent­i problemi al traffico ed alla circolazio­ne. Poi, martedì, è stato Zaia ad annunciare di voler rendere tutto pubblico, nell’ottica della trasparenz­a, perché «i cittadini hanno diritto di sapere dove intendiamo mettere le mani». L’amministra­tore delegato di Veneto Strade ha comunque già spiegato che si tratta di normali consolidam­enti statici dovuti all’usura del tempo, decisi dopo le prove di carico: «Interverre­mo sul calcestruz­zo con innovative tecniche di ripristino in fibre in carbonio».

Prioritari

A Treviso c’è il viadotto della tangenzial­e, a Padova quello sulla strada per Selvazzano

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