Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Caccia alla serie
L’Hellas è la grande favorita, il Venezia di Vecchi l’outsider Padova e Citta le sorprese
Scorrono le ore, uno sguardo all’orologio e un altro al calendario. Diciannove, ventidue o venti squadre, il bello è che la Serie B 20182019 si allaccia le cinture e parte quasi alla cieca, perché il presidente Mauro Balata per ora tira dritto per la sua strada. Riduzione del format a 19 club, dopo i crac di Avellino, Bari e Cesena e bufera mediatica con un tutti contro tutti. Le certezze: ben quattro venete al via, con obiettivi e prospettive diverse, ma con la voglia comune di puntare in alto. Oggi si parte con il primo anticipo Brescia-Perugia, poi domani Venezia-Spezia alle 18 e domenica il superderby Hellas Verona-Padova alle 18 e Cittadella – Crotone alle 21.
La rivoluzione Verona
È cambiato tutto a Verona, dal direttore sportivo all’allenatore, fino alla quasi totalità della squadra. L’Hellas si presenta ai nastri di partenza della prossima Serie B dopo la retrocessione come un’autentica corazzata, apparentemente
senza punti deboli, attrezzata in ogni reparto sia nei titolari che nelle riserve. Sulla strada del ritorno in Serie A c’è un solo grande ostacolo: il rapporto in frantumi fra la piazza e il presidente Maurizio Setti. Per il resto la bravura di Fabio Grosso e la qualità dell’organico non sono in discussione: «Nessuno ci regalerà niente – spiega la new entry gialloblù Antonino Ragusa - siamo già concentrati sulla prima giornata contro il Padova, non c’è una sola favorita ma tante squadre forti al via, oltre alle sorprese che ogni anno emergono durante la stagione». Davanti c’è Samuel Di Carmine, 22 gol a Perugia lo scorso anno e ci sarebbe pure un certo Giampaolo Pazzini. Croce o delizia per Fabio Grosso?
Il Venezia post Inzaghi
Semifinalista playoff nella passata stagione, è un’autentica incognita dopo il cambio di guida tecnica (da Filippo Inzaghi a Stefano Vecchi) e di direzione sportiva (da Leandro Rinaudo a Valentino Angeloni). Compito difficilissimo, quello affidato ad Angeloni. Ridurre il monte ingaggi (8,6 milioni spesi per la prima squadra lo scorso anno) e mantenere la competitività. Persa la stella Stulac, la squadra è quasi la stessa dello scorso con un paio di innesti nell’undici titolare (Di Mariano e Schiavone). Citro è reduce da una stagione non esaltante, ma ha qualità e potrebbe tornare quello di Trapani. Per il resto tante scommesse e operazioni con vista sul futuro, con lo scozzese St. Clair potenziale crac e Zigoni alla ricerca di riscatto: «Con la B a 19 squadre – argomenta Vecchi – la forbice fra playoff e playout è minima. Bastano due partite indovinate o sbagliate per cambiare il proprio destino in meglio o in peggio».
Il Padova neopromosso
Tornato in B dopo quattro anni di assenza, una sparizione sportiva dal calcio professionistico e due promozioni, il Padova si presenta ai nastri di partenza a fari spenti. Con un
budget ridotto e tante conferme rispetto alla passata stagione. La ciliegina è Luca Clemenza, un giocatore che ha incantato nella tournée nordamericana della Juventus e che ha colpi straordinari. Può essere l’anno della sua esplosione. Manca ancora un centravanti, nel frattempo si scommette su Federico Bonazzoli, uno che RoAberto
Mancini definiva un predestinato: «Il nostro obiettivo è quello di salvarci – spiega il capitano Nico Pulzetti – sarebbe presuntuoso chiedere di più. Cominciamo a Verona contro una big e in un derby, la speranza è quella di partire bene».
La sorpresa Cittadella
La grande incognita, quella squadra che spende pochissimo (ultimo monte ingaggi della categoria di poco superiore ai 3 milioni di euro) e con un dg come Stefano Marchetti che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Anche qui, come a Verona, rivoluzione copernicana, con cessioni a cinque stelle e 12 milioni di euro di plsuvalenze fra Kouamé, Varnier, Bartolomei, Salvi. Sulla carta sembrerebbe una squadra da salvezza, ma puntualmente ogni anno il Cittadella arriva ai confini del paradiso: «Dopo il campionato scorso – profetizza il capitano Manuel Iori – era logico che molti giocatori avessero mercato e la società ha deciso di lasciarli partire. Non sarà facile migliorarci dopo una finale playoff, ma ci proveremo». La stagione è cominciata con un 3-0 al Castellani contro l’Empoli neopromossa in Serie A. Serve aggiungere altro?
Subito il derby
Si parte domani con Venezia-Spezia, domenica il superderby Hellas-Padova