Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La stesura al pianoforte di Villa Dolfin a Rosà, il concerto davanti al re

- Di Silvano Bordignon

A100 anni dalla fine della grande guerra la canzone «Monte Grappa Tu sei la mia patria» resta una delle eredità popolari fosse più sentite. Della celebre canzone si sa la data della prima esecuzione, il 24 agosto 1918, nei giardini di Villa Dolfin a Rosà alla presenza di re Vittorio Emanuele III.

Se si è certi della prima esecuzione, non si ha pari sicurezza sulle modalità di composizio­ne della canzone, sulla quale dopo 100 anni circolano ancora diverse ipotesi. «Quello che si può dire è che essa è nata in fretta, un po’ per caso», riferisce Giuseppe Grandesso, che ha pubblicato da pochi giorni un volume Rosà tra fine Ottocento e la Grande guerra, frutto di mesi di ricerca di documenti fotografic­i e non sulla stessa canzone.

«Nell’estate del 1918 - continua Grandesso,- re Vittorio Emanuele III stanziava in queste zone per essere vicino al fronte. Il 18 giugno alloggiò a Rosà in villa Zanchetta dove c’era un ospedale da campo. A metà luglio il re espresse la volontà di una festa dell’Armata del Grappa, per distribuir­e medaglie al valore, senza indicare per motivi di sicurezza,la data. Il generale Giardino

chiese al generale Emilio De Bono del IX corpo d’Armata con sede in Villa Dolfin a Rosà di preparare una canzone per accompagna­re questa festa con il re».

Secondo una certa narrazione storica favorita dallo stesso De Bono diventato poi un gerarca fascista, i versi sarebbero stati composti da De Bono, e musicati dal capitano Antonio Meneghetti.

«In realtà - osserva Giuseppe Grandesso - ho trovato un giornale La trincea, periodico dei soldati del Grappa, datato 8 aprile 1918, con sottotitol­o “Monte Grappa Tu sei la mia patria”». Il generale Giardino in una sua memoria scrive: «Una pattuglia di Arditi spintisi per i dirupi del Canale del Brenta avevano sentito sussurrare la canzone. Non si capiva bene da chi l’avevano imparata e riportata nel IX corpo d’Armata, dove se ne erano raccolte le strofe e registrate le note». Comunque la stesura definitiva della canzone fu fatta dal capitano Meneghetti al pianoforte nella villa Dolfin Boldù, a Rosà, ai primi di agosto - continua Grandesso - . Alcuni bandisti e coristi ne proposero una prova a Galliera Veneta al generale Giardino,che fu entusiasta. Una prova generale con le bande dell’esercito fu fatta a Villa Cappello di Cartiglian­o ed il 24 agosto fu ufficialme­nte eseguita davanti al re in Villa Dolfin. L’eco della canzone fu notevole: come testimonia­no i giornali dell’epoca, fu eseguita il 16 settembre al teatro Fossati di Milano ed il 20 in Piazza Duomo cantata «da cori possenti».

Oggi alle 20.30, verrà riproposta nello stesso luogo della prima esecuzione, in villa Dolfin a Rosà, dalla banda Montegrapp­a e dal Coro Improvviso, davanti a trentacinq­ue sindaci di quattro province, autorità civili e militari. Un comune vicino, Rossano, ha lanciato l’invito perché venga cantata insieme in quel giorno in tutta Italia.

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Oggi l’esecuzione Villa Dolfin a Rosà, in provincia di Vicenza

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