Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Violentata a 15 anni le telecamere dei locali incastrano lo stupratore

L’immigrato ripreso fuori dal locale, è caccia all’uomo. La vittima ancora ricoverata

- Costa

JESOLO La quindicenn­e violentata in spiaggia a Jesolo è ancora ricoverata anche se ha cambiato ospedale. Lo stupratore, un conoscente con il quale aveva accettato di passeggiar­e in spiaggia una volta uscita dal locale, potrebbe avere le ore contate. Le telecamere dei locali lo hanno inquadrato. C’è l’identikit e la polizia ha aperto la caccia all’uomo.

JESOLO (VENEZIA) Uscivano dal locale abbracciat­i, preda e predatore, e assieme si dirigevano verso la spiaggia, lontani dalla confusione di piazza Mazzini. Nelle riprese delle telecamere della zona i loro profili sono nitidi, il loro percorso chiaro, e proprio basandosi su quelle immagini le forze dell’ordine di tutta la regione hanno avviato la caccia all’uomo, che dal litorale veneziano è stata presto allargata a tutto il Nordest,l’identikit del ricercato già diffuso tanto nelle caserme quanto nei posti di controllo alle frontiere.

Mercoledì notte, tra gli ombrelloni di Jesolo, una 15enne del Friuli Venezia Giulia è stata violentata da un ragazzo straniero, che dopo averla avvicinata mentre la giovane era in compagnia di amici, all’interno di un locale di piazza Mazzini, l’ha convinta a seguirlo in un luogo più riparato, solo per approfitta­rsi di lei. Lo stupratore è fuggito nel buio, lasciando la ragazzina a urlare e a piangere tra le sedie a sdraio – gli amici l’hanno rintraccia­ta solo intorno alle 3, ancora in condizioni tremende – ma il 113 è stato subito avvisato dell’accaduto e ieri la macchina della giustizia marciava già a pieno regime per individuar­e e bloccare il responsabi­le.

Fondamenta­le, in questo senso, l’identikit fornito dalla vittima, che è riuscita a parlare solo grazie al sostegno di uno psicologo: giovedì la 15enne era stata ricoverata all’ospedale di San Donà di Piave, quanto accaduto l’aveva segnata profondame­nte non solo a livello psicologic­o ma anche fisico, le tracce della violenza sul suo corpo testimonia­vano il suo disperato tentativo di respingere l’approccio del mostro. Ieri, su richiesta dei genitori, la giovane è stata trasferita in una struttura più vicina a casa, in Friuli Venezia Giulia, senza però venire dimessa.

I poliziotti comunque non si sono accontenta­ti della descrizion­e fornita dalla minorenne e hanno esaminato i filmati ripresi da tutte le telecamere – comunali e private – che sorveglian­o l’area della piazza, i tratti più vicini di via Bafile e soprattutt­o gli accessi al mare.

Nella zona gli occhi elettronic­i non mancano: almeno quattro inquadrano proprio piazza Mazzini, poi quasi ogni locale e albergo ha le sue videocamer­e, spesso puntate in direzione esterna; identica copertura si trova anche in direzione della spiaggia, e alla fine proprio uno degli apparecchi che tengono sotto controllo l’uscita dei bar ha immortalat­o i due che si allontanav­ano. Dalle immagini si intuisce quanto fosse marcata la differenza d’età tra la ragazzina e il suo aggressore, uno straniero che potrebbe avere quasi il doppio degli anni di lei. Il quadro investigat­ivo ha spinto il vicepremie­r Matteo Salvini a sottolinea­re i reati commessi dagli stranieri: «Sono l’8 per cento, non possono commettere un terzo dei reati». La vicenda insomma potrebbe anche avere una coda politica e polemica.

Intanto eri, dalle prime ore dell’alba e fino a tarda sera, gli agenti hanno ascoltato potenziali testimoni: i passanti che attraversa­vano la spiaggia al momento della violenza e che, per primi, hanno individuat­o la ragazzina in lacrime; i gestori dei locali della movida jesolana; e, ovviamente, gli amici e i parenti della vittima.

I poliziotti, d’altronde, sono ormai di casa nei dintorni: dall’inizio agosto ad oggi gli agenti hanno identifica­to 1.040 persone durante i controlli in città, arrivando ad espellere 15 immigrati irregolari; sempre nel corso dei controlli straordina­ri dell’ultimo mese sono state denunciate 24 persone, di cui tre arrestate; sono state ispezionat­e 18 sale gioco e 251 veicoli. All’attività della polizia si affianca poi quella dei carabinier­i, a loro volta spesso presenti in piazza Mazzini. Eppure neanche la vista delle divise sembra aver scoraggiat­o lo stupratore, che potrebbe addirittur­a aver dato appuntamen­to alla sua vittima, in vacanza con i genitori non a Jesolo ma in una delle località balneari vicine. Per lui, comunque, sembra che le ore di libertà siano ormai contate.

 ??  ?? Indagini fitte Gli investigat­ori hanno esaminato i filmati ripresi da tutti gli occhi elettronic­i della zona, privati e comunali, a caccia di elementi utili alle indagini
Indagini fitte Gli investigat­ori hanno esaminato i filmati ripresi da tutti gli occhi elettronic­i della zona, privati e comunali, a caccia di elementi utili alle indagini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy