Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ciclabili, Treviso nona in Italia: «Turismo boom»
Confartigianato: «Il mercato della bici? Miniera d’oro anche per i produttori della Marca»
TREVISO In centro si notano subito, anche quando scendono dalla bici per passeggiare o chiedere informazioni: hanno tute colorate, caschetto, scarpe tecniche. I ciclo-turisti sono un fenomeno boom in Veneto e la Marca si gioca la sua fetta di mercato (solo per citarne due, Restera e TrevisoOstiglia). Ma oltre al turismo c’è anche un uso quotidiano che si coglie con i numeri delle imprese legate a un’economia che gira: la filiera della bici ha 85 imprese registrate delle quali 66 artigiane (dati del 2017 riferiti da Confartigianato) e conta una vasta schiera di manutentori e riparatori, costruttori, produttori di pezzi specifici e di ricambio, nonché venditori. Il noleggio è ancora marginale ma è un settore in cui investire, le cifre parlano chiaro.
L’infrastrutturazione lo rende un comparto «in movimento». Treviso è la nona provincia italiana per densità di piste ciclabili: 109,6 km ogni 100 km quadrati di territorio, seconda del Veneto dopo Padova. «Le piste ciclabili sono un connubio straordinario tra artigianato, territorio e turismo, una leva di promozione e valorizzazione nel panorama di una vacanza slow in città, in campagna o sui monti, e un’infrastruttura che permette di fruire le bellezze del territorio - afferma Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Treviso -. Si tratta di un mercato in grande evoluzione nell’utilizzo e nel valore del prodotto, un settore in cui gli imprenditori artigiani sono stati artefici della rinascita e del rilancio della qualità manifatturiera italiana». Il Veneto ha 487 imprese legate al comparto: 325 sono artigiane e complessivamente danno lavoro a 1.217 addetti.
Nel Comune di Treviso la prossima ciclabile in realizzazione dovrebbe essere quella prevista dal bando periferie tra Fiera e Selvana. «L’obiettivo è completare e potenziare il biciplan, lanciato ancora dall’amministrazione Gobbo – spiega l’assessore Sandro Zampese -. Un sogno sarebbe poter realizzare, lungo tutti i corsi d’acqua, delle spine verdi, piste ciclopedonali coordinate, non fini a sé stesse, per arrivare in città seguendo i fiumi. Se le risorse ce lo permetteranno, sarà un ragionamento da fare».