Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Ponti e strade, ci servono 48 milioni»
Treviso, ecco la lista della Provincia inviata a Roma. Priorità a Vidor e Sarmede
TREVISO Un importo complessivo superiore ai 48 milioni di euro, per dieci interventi ritenuti prioritari. A tanto ammonterebbero i costi per la messa in sicurezza di ponti e strade nel Trevigiano, secondo la lista messa a punto dalla Provincia e inviata al ministro delle Infrastrutture. I principali riguardano il ponte di Vidor (che da solo assorbirebbe 40 milioni) e lo smottamento sulla strada 151 di Sarmede. Marcon: «Smettete di toglierci il 70% delle risorse».
TREVISO Quarantotto milioni e 700 mila euro, dei quali 40 per rifare il ponte di Vidor, gli altri sulla viabilità sospesa o in collina, a Pederobba, Paderno e Borso del Grappa, Meduna di Livenza, Susegana, Vidor e Casale sul Sile: sono dieci gli interventi che la Provincia di Treviso ha segnalato al ministero delle infrastrutture, due con urgenza (Sarmede e Borso) per dissesto idrogeologico e frane che pendono come spade di Damocle su due tratti di collegamento fondamentali e sulla sicurezza.
Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, ha completato ieri il censimento delle infrastrutture che richiedono interventi di messa in sicurezza, trasmettendo a Roma le schede di monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere. Un lavoro certosino in tempi molto stretti, su richiesta del ministro Toninelli dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova. «Siano inserite almeno nella programmazione triennale, chiediamo anche di poter potenziare l’organico di personale tecnico e operai – spiega Marcon -. Pur non riscontrando pericoli imminenti per la sicurezza, abbiamo individuato i principali interventi necessari e prioritari nel nostro territorio. Da tempo chiediamo che venga ripristinata alla Provincia la possibilità di realizzare interventi sulle infrastrutture, eliminando il prelievo forzoso sulle nostre entrate che ha raggiunto dal 2015 il 70% di quanto introitato. Non chiediamo risorse ulteriori al governo, ma la possibilità che vengano mantenute e investite sul territorio tutte le risorse che i cittadini versano».
In ordine di priorità, la Provincia segnala la provinciale 151 di Sarmede: servono muri di sostegno, regimazione idraulica, rinforzi strutturali sulla carreggiata per 1,3 milioni, e le piogge di sabato e domenica hanno dimostrato - se mai ce ne fosse stato il bisogno - la fragilità del territorio. Urgente anche la provinciale 140 di Borso: 800 mila euro per le reti di protezione dalla caduta di massi. Priorità «alta» per cinque opere, fra le quali il ponte di Vidor a Pederobba, il ponte che collega la pianura coi colli del Prosecco, da realizzarsi in un allargamento della carreggiata e rinforzi per 12 milioni in base a un progetto preliminare esistente (i 40 mlioni, in alternativa, sono frutto di uno studio di Veneto Strade per la Regione, costruendo un nuovo ponte a priorità media). A Paderno del Grappa un tratto di provinciale richiede reti di protezione da eventuali eventi franosi; un ponte a Vidor sulla strada «Sinistra Piave» necessita di adeguamento anche statico per 2,5 milioni; altri ponti a sul Sile a Casale sulla Zermanesa, per 500 mila euro, e a Susegana sul fiume Soligo con un preliminare già pronto da 2,5 milioni. Infine tre progetti a media priorità: un ponte a tre campate a Meduna sul Livenza con intervento ad 50 mila euro sugli strali e due strade sul ponte di Pederobba sul Brentella, 800 mila euro. La premessa di Marcon è sempre sulla sicurezza: «Non ci sono pericoli».
La Provincia ha 1.200 chilometri di strade e oltre trecento ponti di competenza, una mole massiccia: «Il controllo manutentivo non è mai venuto meno ma gli interventi segnalati sono esclusivamente le criticità, non esauriscono il fabbisogno». Insomma, soldi ne servirebbero pure di più.
Il prossimo martedì 4 settembre è previsto un incontro dell’Unione delle Province d’Italia con il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, nel corso del quale verranno illustrate le segnalazioni pervenute. Treviso porterà i suoi dieci progetti.