Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cade e resta dentro il tombino per 3 giorni. «Bevevo pioggia»
Giuseppe Fasanaro, 76 anni, era scomparso. Gli sono passati accanto in centinaia
MONTEGROTTO (PADOVA) Cade in una bocca di lupo e ci resta per tre giorni. Giuseppe Fasanaro, 76enne di Montegratto è rimasto rannicchiato, ferito alla testa, per 72 ore. Gli uomini del Soccorso Alpino che l’hanno salvato spiegano che a tenerlo in vita è stata la pioggia di questi giorni.
«Per fortuna che ga piovuo». Poche parole sillabate con un filo di voce al maresciallo dei carabinieri che per primo gli ha parlato quando l’incubo è finito.
Giuseppe Fasanaro, 76enne dal fisico atletico era sparito nel nulla mercoledì scorso. Per quasi quattro giorni l’hanno cercato tutti e dappertutto, dai carabinieri della compagnia di Abano guidati dal maggiore Marco Turrini ai cinofili di Torreglia, dagli amici della protezione civile, fino al cane molecolare fatto arrivare dall’Arma appositamente da Firenze. Ma ieri mattina, a sorpresa, poco dopo mezzogiorno, è stato trovato rannicchiato sul fondo di una bocca di lupo chiusa da una grata metallica in una piazzetta di Montegrotto a due passi dalla sua abitazione. Ancora cosciente, a salvarlo sono stati una serie di fattori che proiettano la storia ai limiti del surreale. Per 72 ore l’anziano è rimasto rannicchiato notte e giorno, ferito alla testa, senza mangiare o bere e con parenti, bambini, turisti, vicini di casa che gli camminavano sopra la testa senza accorgersi di lui intrappolato al buio sul fondo del buco da una spessa grata d’acciaio. Fosse rimasto imprigionato ancora poche ore non si sarebbe salvato. A raccontarlo sono i medici che l’hanno preso in cura mentre tutto il paese col fiato sospeso guardava gli uomini del soccorso alpino estrarlo dal buco verticale che è stata la sua prigione sotto la pioggia. E proprio i temporali di questi giorni gli hanno salvato la vita: Fasanaro ha bevuto l’acqua piovana ed è stata la sua fortuna come ha raccontato prima di crollare. Tutto era iniziato mercoledì pomeriggio quando la figlia Cecilia aveva lanciato un appello su Facebook per la scomparsa del padre. Da quel momento un’imponente macchina dei soccorsi ha battuto in lungo e in largo tutta la zona delle Ter- me fino all’epilogo da film alle 13 di ieri: un signore uscendo dal negozio di sartoria di fronte alla bocca di lupo è inciampato sulla grata e ha guardato in basso accorgendosi della presenza dell’anziano. «Aveva gli occhi ancora aperti - racconta il suo angelo custode - con un filo di voce mi ha chiesto dell’acqua, tutti dalla piazzetta sono usciti ad aiutarci».
Fasanaro è stato portato in ospedale ad Abano, ma nel pomeriggio le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il trasferimento a Padova in rianimazione per le fratture multiple e le botte alla testa. Resta la curiosità di capire come sia potuto cadere senza che nessuno se ne accorgesse in una pizzetta satura di negozi, popolata da turisti che passeggiano e di bambini vivaci. Sarà lui stesso a raccontarlo appena si riprenderà. L’ipotesi più probabile è che all’anziano siano scivolate le chiavi di casa dentro alla bocca di lupo, abbia alzato la grata e nello scendere per recuperare l’oggetto la rete metallica si sia abbattuta su di lui gettandolo sul fondo del buco e imprigionandolo. «Farei un monumento alla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai cinofili, ai carabinieri e a tutta la comunità - dice la figlia Perla scossa e incredula - respirava da solo, lui è uno sportivo, l’ha salvato il fisico atletico. Speriamo che vada tutto bene».
La pioggia gli ha permesso di non disidratarsi e l’ha di fatto protetto dal caldo. «Non ci diamo pace - spiega una vicina era sotto i nostri occhi e nessuno è riuscito a sentire neanche un lamento». Fasanaro, originario di Rovigo, vive a Montegrotto da quando si è sposato. Nonno di tre nipotini, ha lavorato in tanti hotel come bagnino prima di andare in pensione. Un anno fa è stato colpito da un grave lutto: la moglie Laura Lazzaro era scomparsa in un tragico incidente a pochi passi dalla loro abitazione, investita da una macchina. Da pensionato usciva tutti i giorni a fare jogging, si era dato al volontariato e accompagnava i disabili in piscina. Lunedì doveva andare a Jesolo per una settimana di vacanza con le figlie e i nipotini che ora pregano tutti assieme perché il mezzo miracolo si completi con la guarigione dell’amato nonno.