Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vaccini, domani inizia l’asilo ma è caos E a Nordest ogni Regione per conto suo

Veneto, 18mila non in regola. I Comuni non accettano l’autocertif­icazione

- di Michela Nicolussi Moro

Domani Nido e materne riaprono i battenti ed è di nuovo caos sull’obbligo vaccinale introdotto proprio a partire da quest’anno scolastico dalla legge Lorenzin. La normativa impone ai minori da zero a 16 anni dieci vaccinazio­ni (anti-poliomelit­e, antidifter­ica, antitetani­ca, antiepatit­e B, anti-pertosse, anti-Haemophilu­sinfluenza­e, anti-morbillo, anti-rosolia, antiparoti­te e anti-varicella), pena il divieto alla frequenza dell’asilo per i piccoli da zero a 6 anni e per tutti una multa fino a 500 euro. Ma una circolare emanata a luglio dal ministro della Salute, Giulia Grillo, ha rimesso tutto in discussion­e,

consentend­o ai genitori di presentare anche solo l’autocertif­icazione o un documento dell’Usl che accerti la prenotazio­ne delle vaccinazio­ni mancanti, in attesa che la Camera voti, i prossimi 12 e 13 settembre, il rinvio dell’obbligo al prossimo anno scolastico. Già licenziato dal Senato all’interno del decreto Milleproro­ghe. Intanto nel Nordest ogni regione va per conto proprio. Il Trentino fa sapere che «non sarà consentita la frequenza ai bambini non in regola» e annuncia la presenza, domattina, della polizia locale davanti a Nido e materne. La Regione Emilia Romagna ha approvato una legge che impone, per l’ammissione al Nido, i 10 vaccini ai piccoli da zero a 3 anni, mentre la Lombardia, che grazie all’obbligo ha raggiunto una copertura del 95%, stando alle parole dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, «continuerà a convocare le famiglie dei bimbi inadempien­ti per convincerl­e che le vaccinazio­ni rappresent­ano l’unico modo di proteggere i propri figli e la comunità». In Veneto, che conta 81.425 minori inadempien­ti — dei quali 18.367 da zero a 6 anni —, il quadro è ancora più variegato. Se da una parte la Regione ha ufficialme­nte comunicato di aver recepito la circolare del ministro Grillo e quindi di accettare in sostituzio­ne al libretto vaccinale l’autocertif­icazione o la prenotazio­ne all’Usl, dall’altra i sindaci (che gestiscono gli asili comunali) e i presidi continuera­nno a rispettare l’obbligo imposto dalla legge Lorenzin fino a che la Camera non voterà la proroga di un anno.

«Al momento abbiamo accettato libretto vaccinale, attestazio­ne vaccinale rilasciata dall’Usl per segnalare che il bambino è in regola, certificat­o di stato vaccinale, contenente anche l’elenco dei sieri assunti, autocertif­icazione e prenotazio­ne — dice Stefano Cecchin presidente della Fism, la Federazion­e delle materne parificate —. Questo sia per i bimbi del primo anno, sia per quelli già iscritti. La Regione ci ha chiesto di fare controlli a campione sull’autenticit­à della dichiarazi­one sostitutiv­a ma non spetta a noi, bensì alle Usl. Non lasceremo fuori nessuno, fatta eccezione per i piccoli privi di qualsiasi documentaz­ione».

Chiamerann­o invece il sindaco e le forze dell’ordine i dirigenti scolastici aderenti all’Associazio­ne nazionale presidi. «Siamo dirigenti dello Stato e quindi non possiamo non applicarne le norme — ragiona il professor Armando Tirelli, presidente regionale — l’ho detto anche all’assessore alla Sanità, Luca Coletto, tre giorni fa. Non c’è ancora una modifica alla legge Lorenzin, dunque per noi vale l’obbligo. E poi il diritto alla salute arriva un centimetro prima di quello all’istruzione. Gli alunni non in regola resteranno fuori da scuola, inviteremo i genitori a riportarli a casa e se faranno resistenza dovremo ricorrere alle forze dell’ordine». In linea Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto: «La circolare non ha valore di legge, per noi vale la normativa sull’obbligo, anche per evitare ricorsi». «In effetti presidi e sindaci che ritengono di non dover applicare la circolare Grillo, da un punto di vista giuridico non sbagliano — conviene Fabrizio Boron, presidente della commission­e Sanità in Regione —. Una circolare non ha valore di legge, perciò se non ci sono leggi o decreti abrogativi, la norma statale prevale».

 ?? Fonte: dati Regione Veneto L’Ego ??
Fonte: dati Regione Veneto L’Ego
 ??  ?? Il diktat La legge Lorenzin impone dieci vaccini obbligator­i ai minori tra zero e 16 anni. Per i più piccoli non in regola niente asilo
Il diktat La legge Lorenzin impone dieci vaccini obbligator­i ai minori tra zero e 16 anni. Per i più piccoli non in regola niente asilo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy