Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I comitati: stop Pedemontan­a E il M5S: «No, sarebbe folle»

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Il protocollo di legalità firmato dalla Lega in Regione sulla strada Pedemontan­a? «Una pagliaccia­ta» lo definiscon­o i comitati e gli ambientali­sti. Perché di legalità e trasparenz­a, dicono, in quel protocollo non c’è traccia. «Anzi, è un’opera economicam­ente non sostenibil­e, con profili di illegittim­ità, pericolosa per il territorio». Osvaldo Piccolotto, Ettore Casellato e Paolo Scroccaro, dei No Spv, non ci sono andati per il sottile. Le 23 pagine del documento firmato dal governator­e Zaia e dal ministro Salvini diventano 28 nel documento delle 57 associazio­ni firmatarie, con 41 allegati che fanno arrivare il conto fino a cinquecent­o. «La Regione investe altri 300 milioni nel progetto contro il parere dell’Anac e cerca di legittimar­e la nomina di un commissari­o – spiegano -. Inoltre non c’è una Via per il progetto definitivo. Chiediamo che la magistratu­ra esamini le sentenze e i documenti. I lavori vanno fermati, è pericolosa e sarà devastante per il rischio idrogeolog­ico». Nel mirino è finito il M5S: «Mobilita i comitati ma non fa niente di fronte al governo e alla Lega che svendono ciò per cui avevano lottato». Ribatte il consiglier­e regionale Simone Scarabel: «Non si può fermare, sarebbe folle pensarlo, ma possiamo ridurre l’impatto ambientale ed economico. Sarà 4,5 volte più redditizia della concession­e delle Autostrade, Sis guadagnerà 1.500 euro al metro per un anno. Abbiamo fatto emergere le contraddiz­ioni, ora si riveda la concession­e». (s.ma.)

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