Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Schianto in A4 muoiono due militari
Le vittime erano dirette a Casarsa della Delizia. Dinamica ancora poco chiara
VENEZIA Due militari che stavano tornando in caserma a Casarsa, sede del 66esimo fanteria Friuli, sono morti ieri in un incidente avvenuto lungo l’autostrada A4, poco dopo il casello di Meolo.
MEOLO In quegli attimi l’autostrada era libera. Il traffico scorreva regolarmente e nelle vicinanze non c’erano cantieri aperti. Per la polizia stradale potrebbe essere stato un improvviso rallentamento o, forse, un sorpasso azzardato ad aver provocato l’incidente avvenuto ieri mattina lungo l’autostrada A4 che è costato la vita a due soldati: il sergente maggiore Valerio Canzio, che aveva 39 anni e il caporal maggiore capo Rocco Rilievi, di 41. Entrambi sono morti sul colpo mentre un loro collega, M.P., di 34 anni, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. La Fiat Panda su cui viaggiavano non distante dal casello di Meolo Roncade è stata tamponata da un furgone. I tre militari, che prestavano servizio al 66esimo Reggimento Fanteria Aeromobile Trieste della brigata Friuli a Forlì, insieme ad altri colleghi stavano viaggiando in direzione Trieste a bordo di un’auto di servizio. Avrebbero dovuto raggiungere Casarsa della Delizia per lavoro. Intorno alle 11 un furgone guidato da un 73enne di Salgareda (Treviso), V.C., ha tamponato la loro Fiat Panda lungo la corsia di sorpasso. Le condizioni dei tre militari sono apparse fin da subito molto gravi. In particolare, quelle di Canzio, originario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) che era in servizio a Forlì da dieci anni, e di Rilievi, da diciotto, proveniente da Modugno (Bari) e che lascia la moglie e i figli. Al loro arrivo gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Le speranze si sono concentrate tutte sul loro collega, che è stato elitrasportato al pronto soccorso
Lo schianto
La scena del terribile incidente che ieri all’altezza di Meolo, lungo l’A4, è costato la vita a due militari dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Con il passare delle ore le sue condizioni sono migliorate ed è stato dichiarato fuori pericolo. Ferite più lievi, invece, per l’autista del furgone che è stato accompagnato all’ospedale Dell’Angelo di Mestre. Sarà proprio lui, quando si sarà ripreso, a raccontare agli agenti cosa è accaduto. Per la polizia stradale di San Donà fare ipotesi sulla causa dello schianto ieri era prematuro. La relazione sull’incidente finirà in procura e la magistratura deciderà con ogni probabilità di far eseguire una perizia per fare chiarezza. Autovie Venete, per consentire ai soccorritori di intervenire, ha chiuso il tratto tra Meolo Roncade e San Donà fino alle 13. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha manifestato a nome suo e delle forze armate «profondo dolore e vicinanza alle famiglie delle vittime e all’Esercito». Qualche ora prima, nelle strade del Veneziano, c’era stata un’altra vittima: Mauro Mondelli, 74enne di Noventa Padovana travolto da un furgone mentre andava in bicicletta al confine tra Stra e Noventa. Era l’alba quando Mondelli ha imboccato via Venezia e a Stra è stato travolto da un Citroen Jumper guidato da un 82enne di Pionca che procedeva nella stessa direzione. L’autista ha raccontato ai carabinieri, che hanno eseguito i rilievi, di non aver visto il ciclista, complice la poca luce. Nativo della provincia di Bari, il 74enne ha avuto i tre figli Giuseppe, Maurizio e Silvia, quest’ultima ex assessore nel comune della cintura urbana.