Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Giochi 2026, i tecnici Coni a Cortina E Milano insiste: i capofila siamo noi

Intanto sulla Pedemontan­a Salvini smentisce Giorgetti: si farà

- Ma. Bo.

VENEZIA Che fine hanno fatto le Olimpiadi del 2026? Il tema, che infiammò il dibattito pubblico, sembra essere sparito dall’agenda politica. L’ha riesumato ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala che nel pomeriggio si è confrontat­o con i capigruppo del consiglio comunale sulla strategia migliore da adottare per conquistar­e la candidatur­a. «Siamo in attesa di essere convocati a Roma da Giancarlo Giorgetti, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio che segue il dossier - ha spiegato Sala - . Il vertice spero avvenga a brevissimo».

Milano, come ha confermato il sindaco ed hanno poi ribadito i capigruppo in consiglio (con i distinguo di Lega e M5s), insiste sulla volontà di essere capofila, con Cortina e Torino relegate ad un ruolo ancillare.«È utile per tutti, non solo per Milano» ha detto Sala, sostenuto dal capogruppo dem Filippo Barberis: «Vogliamo difendere le condizioni con cui Milano può fare Milano. È la prerogativ­a per la candidatur­a. Una soluzione di compromess­o indebolire­bbe la candidatur­a italiana». L’assemblea meneghina, però, non è compatta: per il capogruppo della Lega Alessandro Morelli «dire “Milano capofila o nulla” sarebbe un grave errore perché Milano de facto è già capofila perché Torino ha già avuto le Olimpiadi invernali, con strascichi non del tutto positivi, e Cortina la rispettiam­o ma non è paragonabi­le a Milano», mentre il Movimento 5 Stelle pensa che la triplice candidatur­a a livello logistico e ambientale non sia sostenibil­e. «E comunque la città ha altre priorità» ha sentenziat­o la capogruppo Patrizia Bedori.

La palla, dunque, passa di nuovo al Governo, chiamato a dirimere la matassa che resta ingarbugli­ata ad un mese dall’annuncio del presidente

del Coni Giovanni Malagò. Intanto lunedì scorso i tecnici del Coni guidati dall’ex schermitri­ce Diana Bianchedi, hanno effettuato il primo sopralluog­o a Cortina. Raccontano dalla Regina delle Dolomiti che il gruppo sarebbe rimasto affascinat­o dal progetto, inserito in una cornice di assoluto prestigio e di straordina­ria bellezza. Si vedrà quando Giorgetti convocherà sindaci e presidenti di Regione se questo basterà ad arginare Milano.

Il sottosegre­tario, peraltro, è stato protagonis­ta in questi giorni pure di un altro rebus politico, quello sulla Pedemontan­a. Alla festa del Fatto Quotidiano, così come riportato dallo stesso quotidiano, Giorgetti avrebbe detto: «È chiaro che andrà fatta una riflession­e su come sono fatte queste concession­i e sulle condizioni contrattua­li. Le osservazio­ni dei 5 Stelle vanno valutate. Rivedremo tutte le concession­i, quindi anche quella per la Pedemontan­a». E questo proprio all’indomani dell’evento allestito dal governator­e Luca Zaia alla Scuola Grande di San Rocco col ministro dell’Interno Matteo Salvini. Che ieri è ri-intervenut­o lapidario a Radio24: «I 94 km di Pedemontan­a veneta sono necessari e si faranno, un esempio di ottima sinergia pubblico-privato».

Il summit olimpico Sindaci e presidenti di Regione attendono di essere convocati dal Governo a Roma

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