Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Molestie, il prete «social» accusato da quattro ragazzi «Dimostrerà l’innocenza»

I fatti sarebbero avvenuti in ospedale. Il vescovo: «Si difenderà»

- Milvana Citter

VITTORIO VENETO C’è anche un ragazzo disabile mentale tra le presunte vittime di don Federico De Bianchi, il 43enne ex sacerdote di Santa Giustina rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. Il ragazzo, che oggi ha 27 anni, è assistito da un amministra­tore di sostegno e, per questo, è stato sottoposto a un incidente probatorio durante il quale ha confermato le accuse. Le stesse mosse dagli altri tre giovani, secondo cui don Federico, all’epoca cappellano negli ospedali di Vittorio Veneto e Conegliano, li avrebbe palpeggiat­i nelle parti intime e baciati mentre loro non erano in grado di difendersi, poiché sotto l’effetto di farmaci quando erano ricoverati nel reparto di psichiatri­a. Accuse che hanno portato alla sbarra il sacerdote che nel novembre scorso, a sorpresa, aveva lasciato la parrocchia di Santa Giustina, a Vittorio Veneto, annunciand­olo con un lungo post su Facebook nel quale spiegava: «Non mi ha cacciato il vescovo e non sono un pedofilo».

In quel periodo l’indagine su di lui era già aperta, dopo che in procura a Treviso era arrivata una segnalazio­ne dell’Usl 2. Era il 2011, ma le presunte violenze sarebbero avvenute tra il 2009 e il 2010. A scoprirle fu un infermiere della comunità terapeutic­a protetta di Villa delle Rose, a Vittorio Veneto. A lui i quattro ragazzi hanno raccontato delle molestie che avrebbero subito quando erano ricoverati. E lui l’aveva segnalato all’azienda sanitaria e alla diocesi. Ma tutto era rimasto fermo per oltre un anno, fino all’avvio dell’inchiesta, scattata d’ufficio perché il sacerdote, in quanto cappellano dell’ospedale, era incaricato di un pubblico servizio. Subito erano stati sentiti i quattro giovani, che all’epoca dei fatti avevano 25, 28 e 18 anni. Tutti e quattro, che non si conoscevan­o tra di loro, in diversi periodi erano stati ricoverati nel reparto di psichiatri­a a Conegliano. E proprio lì sarebbero avvenute le violenze, quando don Federico avrebbe «abusato delle condizioni di inferiorit­à fisica e psichica» dei ragazzi per «toccare loro i genitali, baciarli in bocca, spogliando­si davanti alle vittime continuand­o a palpeggiar­le e pronuncian­do frasi oscene».

Le violenze sarebbero avvenute anche nella stanza attigua alla cappella dell’ospedale, dove i ragazzi venivano chiamati per brevi colloqui e confession­i. Il parroco, difeso dagli avvocati Maurizio Paniz e Stefano Trubian respinge le accuse. E sul caso è intervenut­o anche il vescovo, monsignor Corrado Pizziolo: «Fin dal primo momento don Federico, che si è confrontat­o con me, ha escluso la via del patteggiam­ento e anche quella del rito abbreviato. Affronterà il dibattimen­to, luogo adeguato dove far sentire la voce della difesa e dimostrare la propria innocenza».

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Nel mirino Don Federico De Bianchi, 43 anni, indagato per molestie. A sinistra, il vescovo Corrado Pizziolo
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