Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’Excelsior cambia il cartello, ma il diktat di consumare resta

- Pierfrance­sco Carcassi

Di soldi si parla. Ma non si scrive, specie in un ambiente di lusso come quello dell’Hotel Excelsior, centro di gravità per divi e fan alla Mostra del Cinema di Venezia. I cartelli che dall’inizio della kermesse mettevano in guardia sull’importo minimo di consumazio­ni — novità 2018 — per potersi accoccolar­e sul lato della terrazza che affaccia sulla spiaggia sono durati solo fino a sabato sera. Al posto dell’avviso: «Gentili ospiti, vi informiamo che per occupare quest’area è richiesta la spesa minima in consumazio­ni di euro 200», il sole di domenica mattina è sorto su una nuova comunicazi­one: «Area riservata. Prego rivolgersi al team del bar». Cartello, come il precedente, scritto in italiano e inglese. Nulla di strano, pensando agli eventi ad accesso limitato — magari con qualche star in visita — ospitati all’Excelsior, dove è la norma imbattersi nei cacciatori di autografi e nelle loro illustri prede. Ma di riservato in senso stretto non c’è nulla.

«Basta chiedere e diamo accesso all’area. Avvisiamo però i clienti che richiediam­o una consumazio­ne minima di 200 euro», è la risposta del responsabi­le del bar, Tony Micelotta, quando ci si avvicina al bancone per chiedere spiegazion­i. Cambia tutto e non cambia niente. Solamente il caveat si riceve a voce. «I cartelli con la cifra erano troppo espliciti e quindi è stato deciso di sostituirl­i — spiega Micelotta —. Ma gli articoli che i giornali hanno scritto sul tema non c’entrano nulla: la regola rimane la stessa. Noi qui dobbiamo mangiare, come i giornali». All’origine del «costo di entrata» sulla terrazza c’è un effetto collateral­e della Mostra, che porta al Lido ogni anno nugoli di profession­isti del cinema, oltre ai giornalist­i di settore. «Abbiamo introdotto la regola perché spesso i tavoli venivano colonizzat­i da avventori che li trasformav­ano in sedi di riunioni di lavoro, occupandol­i per ore e ordinando solo una bottiglia d’acqua».

L’espediente deve aver funzionato: negli ultimi due pomeriggi i tavoli panoramici della terrazza rimanevano semi deserti. Due giorni fa un folto gruppo di orientali ne occupava un paio; ieri c’era invece il produttore Domenico Procacci con un gruppo di amici. Anche se gli 8 euro della minerale (tre quarti di litro) non bastano più per una mezz’ora di riposo sui tavolini vista mare, niente paura: una combriccol­a se la cava con dieci Gin Tonic.

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I due avvisi Nella foto grande il cartello apparso ieri all’Excelsior, nel tondo quello precedente, più esplicito

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