Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’Excelsior cambia il cartello, ma il diktat di consumare resta
Di soldi si parla. Ma non si scrive, specie in un ambiente di lusso come quello dell’Hotel Excelsior, centro di gravità per divi e fan alla Mostra del Cinema di Venezia. I cartelli che dall’inizio della kermesse mettevano in guardia sull’importo minimo di consumazioni — novità 2018 — per potersi accoccolare sul lato della terrazza che affaccia sulla spiaggia sono durati solo fino a sabato sera. Al posto dell’avviso: «Gentili ospiti, vi informiamo che per occupare quest’area è richiesta la spesa minima in consumazioni di euro 200», il sole di domenica mattina è sorto su una nuova comunicazione: «Area riservata. Prego rivolgersi al team del bar». Cartello, come il precedente, scritto in italiano e inglese. Nulla di strano, pensando agli eventi ad accesso limitato — magari con qualche star in visita — ospitati all’Excelsior, dove è la norma imbattersi nei cacciatori di autografi e nelle loro illustri prede. Ma di riservato in senso stretto non c’è nulla.
«Basta chiedere e diamo accesso all’area. Avvisiamo però i clienti che richiediamo una consumazione minima di 200 euro», è la risposta del responsabile del bar, Tony Micelotta, quando ci si avvicina al bancone per chiedere spiegazioni. Cambia tutto e non cambia niente. Solamente il caveat si riceve a voce. «I cartelli con la cifra erano troppo espliciti e quindi è stato deciso di sostituirli — spiega Micelotta —. Ma gli articoli che i giornali hanno scritto sul tema non c’entrano nulla: la regola rimane la stessa. Noi qui dobbiamo mangiare, come i giornali». All’origine del «costo di entrata» sulla terrazza c’è un effetto collaterale della Mostra, che porta al Lido ogni anno nugoli di professionisti del cinema, oltre ai giornalisti di settore. «Abbiamo introdotto la regola perché spesso i tavoli venivano colonizzati da avventori che li trasformavano in sedi di riunioni di lavoro, occupandoli per ore e ordinando solo una bottiglia d’acqua».
L’espediente deve aver funzionato: negli ultimi due pomeriggi i tavoli panoramici della terrazza rimanevano semi deserti. Due giorni fa un folto gruppo di orientali ne occupava un paio; ieri c’era invece il produttore Domenico Procacci con un gruppo di amici. Anche se gli 8 euro della minerale (tre quarti di litro) non bastano più per una mezz’ora di riposo sui tavolini vista mare, niente paura: una combriccola se la cava con dieci Gin Tonic.