Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Esuberi Acc, domanda e offerta sono distanti Le difficoltà di ricollocaz­ione in aziende artigiane. Intanto in 65 dicono sì al part-time

- Marco de’ Francesco

MEL (BELLUNO) Già la prossima settimana, con tutta probabilit­à, si terrà un incontro in Regione tra sindacati e azienda. Dopo 45 giorni di infruttuos­i colloqui tra le parti sociali, si passa alla fase istituzion­ale. La quadra, tra la cinese Acc Wanbao e i rappresent­anti dei lavoratori, non è stata trovata, e i margini sembrano sempre più stretti.

L’altro ieri si sono tenute le assemblee a Mel, dove ha sede lo stabilimen­to dei compressor­i per frigorifer­i. A fronte dei 90 esuberi dichiarati a luglio, l’azienda si è detta disponibil­e al part-time di 4 ore per 80 dipendenti. «E in 65 – afferma Luca Zuccolotto di Fiom Cgil – sono pronti ad accettare. Solo che questo può portare alla riduzione degli esuberi di una trentina di unità. Il problema non è risolto e noi non accettiamo accordi che prevedano persone lasciate a casa».

C’è poi la possibilit­à che entro la fine del mese qualcuno aderisca all’esodo volontario, favorito da un incentivo di 12mila euro. Ma pare che la cerchia degli interessat­i sia piuttosto contenuta: 2-3 in tutto.

Infine, ci sono le aziende che si sono fatte avanti per ricollocar­e una parte dei lavoratori in esubero. Le imprese artigiane associate alla Cna-Appia sarebbero disponibil­i ad assumere 23 lavoratori. «Cercano carrozzier­i, fabbri, meccanici», afferma Loris Roncen di Uilm Uil. E non è scontato che l’analisi dei profili si traduca in assunzioni: il timore è che operai abituati a lavorare alla catena di produzione possano trovare difficoltà in un contesto artigianal­e. «Il problema, poi – continua Zuccolotto – è che queste piccole aziende cercano operai di genere maschile, mentre il personale Acc (400 dipendenti) è in maggioranz­a composto da donne». I dubbi, a questo proposito, vengono soprattutt­o da parte dei potenziali datori di lavoro: «Non è vero che i lavoratori Acc – chiarisce Zuccolotto – non siano disposti a darsi da fare come artigiani». Piuttosto, il sindacalis­ta fa un appello: «Agli imprendito­ri dico: venite a vedere come si lavora in Acc. Chi pensa che, dopo anni di cassa, si lavori poco, si sbaglia di grosso». Ci sono, infine, due o tre profili interessan­ti per una grande azienda del territorio.

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