Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bando periferie, protesta in piazza
Pressing dei residenti: «Servono i soldi ai quartieri per uscire dal degrado»
TREVISO L’opposizione, i sindacati e i residenti, ieri, si sono dati appuntamento in piazza Martiri Belfiore, quella piazza che doveva diventare cuore pulsante dei progetti di rilancio legati al Bando periferie. Bando che, da Roma, come è noto, è stato congelato. I residenti fanno pressing sull’amministrazione: «Quei soldi servono ai quartieri, per il loro rilancio e per uscire dal degrado». E la Cgil denuncia: «Persi 500 posti di lavoro».
TREVISO Lavoro per le imprese e qualità della vita nei quartieri: perde questo, Treviso, con i 14 milioni tagliati dal bando periferie e le mancate riqualificazioni di illuminazione, piazze, ciclabili e impianti sportivi.
Ieri mattina un gruppo di cittadini e consiglieri comunali di opposizione ha manifestato con decine di volantini e uno striscione in piazza Martiri Belfiore, che doveva essere il cuore pulsante dei progetti elaborati due anni fa dall’amministrazione Manildo e fermati il mese scorso con il Milleproroghe.
«Ridate i fondi ai nostri quartieri» hanno chiesto al megafono i promotori, chiamando direttamente in causa il sindaco Mario Conte: «La città li aspettava da tempo, il sindaco ha rinunciato alla protesta per non andare contro il suo Governo. Si attivi, anche con gli altri Comuni penalizzati». Da Fiera a Selvana la preoccupazione è la stessa: non riuscire a rilanciare le zone degradate come promesso.
È la prima volta che il centrosinistra scende in piazza contro la nuova amministrazione dopo le elezioni: tanti i consiglieri presenti (Pelloni, Tocchetto, Rosi, Buoso, Bozl’immediato zo, Pezzato, Benvenuti) fra i cittadini, anziani e bambini.
Quattordici milioni di contributi diretti e altri quattordici di investimenti dei partner privati per la Cgil di Treviso hanno anche un altro significato: «Cinquecento nuovi possibili posti di lavoro – afferma il segretario generale Giacomo Vendrame -. In prospettiva rappresenta sviluppo economico e sociale ma nel- un’opportunità occupazionale, ne potranno beneficiare negozi ed esercizi commerciali, per non parlare del settore dell’edilizia che ha bisogno di essere sostenuto per ripartire».
È il primo attacco del sindacato al neo sindaco, e Vendrame chiede una presa di posizione politica: «Visto che da Cà Sugana a Palazzo Chigi, passando per il Sant Artemio e Palazzo Balbi, governa la Lega di Conte - punta il dito Vendrame -, si faccia valere nell’interesse della città e riporti a casa il risultato raggiunto da Manildo grazie al bando di Gentiloni. L’avanzo di amministrazione deve essere impiegate per ridurre le imposte comunali, per investimenti su sociale, infrastrutture o turismo».
Il sindaco Conte non arretra dalla sua linea di difesa e rimane fiducioso: «Rispetto l’iniziativa dei cittadini, anche se credo sia un po’ strumentale. Ma mentre il centrosinistra torna nei quartieri dimenticati da cinque anni e manifesta – risponde – io sento quotidianamente i nostri rappresentanti a Roma e continuo la progettazione. Entro il 15 settembre presenteremo i progetti per le periferie e nel 2020 i soldi arriveranno».
Con i colleghi sindaci il dialogo rimane sospeso: «Io e altri siamo convinti che le rassicurazioni avute saranno rispettate». E poi contrattacca: «Forse dovremo parlare di come quei fondi erano stati distribuiti e perché il bando periferie è stato congelato. Treviso ha fatto la sua parte e merita quei contributi, altri no».