Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Famiglia sterminata dalla figlia Nuove indagini in Macedonia
CORDIGNANO Continuano, in Macedonia, le indagini sullo sterminio della famiglia Pocesta. In carcere c’è la figlia maggiore Blerta, 28 anni, che ha confessato di aver organizzato il delitto insieme a due complici, un 31enne macedone pregiudicato e lo zio di 61 anni. Ma gli inquirenti stanno ancora lavorando, anche per escludere dalle indagini l’altra figlia Mukades, l’unica sopravvissuta della famiglia.
La ragazza, 25 anni, era stata fermata insieme alla sorella e rilasciata dopo ore di interrogatorio. Non avrebbe implicazioni nell’efferato delitto della sua famiglia, ma gli inquirenti stanno comunque verificando tutte le sue dichiarazioni e i suoi spostamenti. Convinti della sua innocenza i parenti in Macedonia e in Italia: «Dobbiamo ancora riuscire ad accettare che Blerta
Vittime
abbia fatto questo – spiegano -. Ma Mukades no, è rimasta sola ed è distrutta. Non c’entra nulla. Ne siamo certi».
Ma i punti oscuri dell’indagine restano molti, a cominciare da chi ha sparato ai genitori di Blerta Amit e Nazmie e alla sorellina Anila di 14 anni.
I colpi inferti alle vittime, alla testa e al collo, sembra infatti opera di professionisti. Così come non è ancora chiaro il movente. Blerta non ha spiegato perché ha ucciso i famigliari, anche se i media macedoni ipotizzano sia un movente economico per l’eredità di una polizza vita di Amit, sia la vendetta contro il padre che non voleva frequentasse il fidanzato.