Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Fumata bianca sul bando periferie «Treviso riceverà i suoi 14 milioni»
Via ai progetti in fase avanzata. Ca’ Sugana dovrà approvarli in tre giorni
TREVISO Oltre due ore di intensa discussione fra mediazione e divergenze di vedute, concluse con una promessa: che la soluzione per salvare il bando periferie (quindi i 14 milioni per i quartieri di Treviso) sarà formalizzata nei prossimi giorni ripristinando i fondi. Ieri sera Roma, a Palazzo Chigi, da una parte del tavolo c’era il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dall’altra una rappresentanza dei sindaci italiani, fra i quali Mario Conte, sindaco di Treviso. Ma anche Chiara Appendino (primo cittadino di Torino) e la collega Virginia Raggi di Roma.
«Sono molto soddisfatto, abbiamo trovato un punto di equilibrio fra le esigenze dei Comuni e quelle del governo – ha detto Conte, nello specifico il primo cittadino di Treviso - che non può tenere fermi milioni di euro per progetti non ancora pronti».
L’annuncio è arrivato sulla sua pagina Facebook quando mancavano dieci minuti alle 22: «Il bando periferie è salvo. C’è stata un’apertura da parte del governo a finanziare tutti i progetti in fase avanzata, Treviso presenterà entro il 15 settembre tutti i progetti esecutivi che riceveranno così i fondi».
Ca’ Sugana ha già pronti i progetti definitivi dei primi tre dei cinque progetti per le periferie, gli impianti sportivi delle Acquette, di Fiera-Selvana e dell’Eolo. Entro la fine di questa settimana (vale a dire la scadenza prevista dal ministero) arriveranno anche gli ultimi due che completano il pacchetto da 14 milioni di euro di contributi governativi e altrettanti di investimenti privati, arrivando a una cifra estremamente significativa di 28 milioni di euro.
«Il governo si è impegnato a garantire copertura a tutti i progetti – continua Conte -. Quelli pronti, come i nostri, saranno finanziati fin da subito. Poi, man mano che gli altri Comuni depositeranno, riceveranno i finanziamenti». Come, ancora, non si sa. «I tecnicismi saranno definiti, ma i finanziamenti arriveranno, era questa la cosa più importante da ottenere». E prima del 2020 che era l’aspettativa minima di Conte prima di scendere nella Capitale.
C’è stato anche tempo per un faccia a faccia fra i due, a margine dell’incontro: un breve saluto, uno scambio di battute sull’omonimia e una stretta di mano.
«Il principio è salvo, i fondi sono tutti salvi – ha chiuso il presidente dell’Anci Antonio Decaro -. Nel prossimo decreto del governo, la prossima settimana, saranno stanziati i fondi nell’arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni. Evidentemente è una mediazione, ma siamo partiti dalla decurtazione di 1,6 miliardi. Per alcuni non è la soluzione che volevamo ma abbiamo preso una decisione tutti insieme». E il capitolo pare chiuso.
Cinque interventi
In ballo c’erano gli impianti sportivi di Fiera, Acquette ed Eolo, e la piazza Martiri