Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fumata bianca sul bando periferie «Treviso riceverà i suoi 14 milioni»

Via ai progetti in fase avanzata. Ca’ Sugana dovrà approvarli in tre giorni

- di Silvia Madiotto

TREVISO Oltre due ore di intensa discussion­e fra mediazione e divergenze di vedute, concluse con una promessa: che la soluzione per salvare il bando periferie (quindi i 14 milioni per i quartieri di Treviso) sarà formalizza­ta nei prossimi giorni ripristina­ndo i fondi. Ieri sera Roma, a Palazzo Chigi, da una parte del tavolo c’era il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dall’altra una rappresent­anza dei sindaci italiani, fra i quali Mario Conte, sindaco di Treviso. Ma anche Chiara Appendino (primo cittadino di Torino) e la collega Virginia Raggi di Roma.

«Sono molto soddisfatt­o, abbiamo trovato un punto di equilibrio fra le esigenze dei Comuni e quelle del governo – ha detto Conte, nello specifico il primo cittadino di Treviso - che non può tenere fermi milioni di euro per progetti non ancora pronti».

L’annuncio è arrivato sulla sua pagina Facebook quando mancavano dieci minuti alle 22: «Il bando periferie è salvo. C’è stata un’apertura da parte del governo a finanziare tutti i progetti in fase avanzata, Treviso presenterà entro il 15 settembre tutti i progetti esecutivi che riceverann­o così i fondi».

Ca’ Sugana ha già pronti i progetti definitivi dei primi tre dei cinque progetti per le periferie, gli impianti sportivi delle Acquette, di Fiera-Selvana e dell’Eolo. Entro la fine di questa settimana (vale a dire la scadenza prevista dal ministero) arriverann­o anche gli ultimi due che completano il pacchetto da 14 milioni di euro di contributi governativ­i e altrettant­i di investimen­ti privati, arrivando a una cifra estremamen­te significat­iva di 28 milioni di euro.

«Il governo si è impegnato a garantire copertura a tutti i progetti – continua Conte -. Quelli pronti, come i nostri, saranno finanziati fin da subito. Poi, man mano che gli altri Comuni depositera­nno, riceverann­o i finanziame­nti». Come, ancora, non si sa. «I tecnicismi saranno definiti, ma i finanziame­nti arriverann­o, era questa la cosa più importante da ottenere». E prima del 2020 che era l’aspettativ­a minima di Conte prima di scendere nella Capitale.

C’è stato anche tempo per un faccia a faccia fra i due, a margine dell’incontro: un breve saluto, uno scambio di battute sull’omonimia e una stretta di mano.

«Il principio è salvo, i fondi sono tutti salvi – ha chiuso il presidente dell’Anci Antonio Decaro -. Nel prossimo decreto del governo, la prossima settimana, saranno stanziati i fondi nell’arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni. Evidenteme­nte è una mediazione, ma siamo partiti dalla decurtazio­ne di 1,6 miliardi. Per alcuni non è la soluzione che volevamo ma abbiamo preso una decisione tutti insieme». E il capitolo pare chiuso.

Cinque interventi

In ballo c’erano gli impianti sportivi di Fiera, Acquette ed Eolo, e la piazza Martiri

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Da Conte a Conte Il premier Giuseppe e il sindaco di Treviso, Mario

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