Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Mia figlia violentata dai vicini di casa»: marito e moglie a processo
TREVISO Aveva solo 11 anni e gli era stata affidata dalla vicina di casa perché di loro si fidava. Ma un cingalese di 44 anni ha abusato della piccola e la moglie 41enne ha provato a scagionarlo, testimoniando il falso. Per questo entrambi, difesi dagli avvocati Giovanni Autiero e Manuela Gajo, sono finiti a processo. L’uomo deve rispondere di violenza sessuale su minore, la moglie di favoreggiamento personale.
La piccola viveva nell’appartamento accanto al loro insieme alla mamma, che ai due si era rivolta in fiducia chiedendo un favore: di tenerle la bimba alcune ore al giorno mentre lei era al lavoro. E durante quei pomeriggi, tra maggio e giugno 2016, si sarebbe materializzato l’incubo per la bambina. Che sarebbe stata costretta dall’uomo a vedere film porno e a toccarlo nelle parti intime. Fino a quando si è rifiutata di andare ancora dal vicino, e ha confessato alla mamma quello che l’aguzzino le faceva. Subito erano partite la denuncia e l’indagine della squadra mobile di Treviso, che ha incastrato il 44enne e la moglie. La donna è accusata di favoreggiamento, un reato non previsto per i congiunti stretti di un indagato. E nel quale è incorsa perché, pur stata avvertita che poteva non rispondere alle domande, ha preferito rilasciare false dichiarazioni, negando di conoscere la bambina, di averla ospitata a casa e di aver posseduto un televisore. Ieri in tribunale si è aperto il processo. La mamma della piccola, assistita dall’avvocato Marianna Cozza, si è costituita parte civile.
L’offerta
La mamma aveva chiesto ai due di badare alla bambina mentre lei lavorava