Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Sfida con Torino per bob e slittino» Ghedina ottimista dopo Roma

Il sindaco di Cortina punta a un centro tecnico federale che includa anche lo skeleton

- Moreno Gioli

BELLUNO Olimpiadi, si avvicina il momento della verità. Il 19 settembre il governo italiano presenterà a Losanna, nella sede del Cio, il Comitato olimpico internazio­nale, la candidatur­a ufficiale per l’Italia alle Olimpiadi 2026. «Sarà una candidatur­a dell’Italia, non di una singola città» ha commentato ieri il sottosegre­tario allo Sport Giancarlo Giorgetti, al termine degli incontri istituzion­ali con i rappresent­anti di Cortina - Dolomiti, Milano e Torino, i tre territori che inizialmen­te hanno presentato tre candidatur­e distinte che il Coni ha deciso di «fondere» insieme. Unità richiesta anche dal deputato di Forza Italia Dario Bond, che invoca «Una candidatur­a che rappresent­i la montagna». Ieri a Roma, accompagna­to dal governator­e veneto Luca Zaia, a rappresent­are Cortina nell’incontro con il presidente del Coni Malagò e il sottosegre­tario Giorgetti c’era il sindaco, Giampietro Ghedina, che abbiamo raggiunto telefonica­mente.

Allora, qual è il clima che si respira a Roma?

«È stato un incontro positivo. Ogni città ha incontrato singolarme­nte Giorgetti e Malagò, esponendo i punti di forza della propria candidatur­a. Con me c’era il governator­e Zaia, per Torino erano presenti il sindaco Appendino e il presidente regionale Chiamparin­o, mentre per Milano l’assessore allo sport, accompagna­to dall’olimpionic­o Antonio Rossi in rappresent­anza della Regione. Il governo si è preso qualche giorno per decidere».

Dal giorno della dichiarazi­one della candidatur­a unitaria Milano sembra aver cercato continuame­nte di smarcarsi, rivendican­do un ruolo principale. È ancora così? «In realtà Milano non ha

ancora chiarito bene la sua posizione. O meglio, non ha ancora specificat­o bene il suo ruolo, mentre c’è un maggior accordo con Torino sulla validità di una candidatur­a congiunta».

Una candidatur­a che mette insieme tre realtà inizialmen­te in competizio­ne implica delle rinunce da parte di tutti e dei compromess­i. Cortina cosa chiede? Quali sono le gare che volete portare all’ombra delle Dolomiti? «Abbiamo riportato al sottosegre­tario

Giorgetti le indicazion­i del Coni. Siamo fiduciosi nel poter ottenere le gare di sci alpino, anche grazie al traino dei Mondiali 2021. Poi abbiamo chiesto di poter avere le gare di bob, slittino e skeleton, con la prospettiv­a di creare a Cortina e in Alto Adige un centro tecnico federale. A dirla tutta, anche Torino vorrebbe quelle gare, con il recupero delle piste abbandonat­e dopo le Olimpiadi del 2006. Ma sarebbe una scelta poco lungimiran­te, la tradizione sportiva in queste discipline sta tutta nelle Dolomiti».

Concretame­nte, cosa rischiano di perdere Cortina e le Dolomiti con una candidatur­a unitaria con Torino e Milano?

«Io sono fiducioso, secondo me se riusciamo a portare a casa quello le gare che rivendichi­amo, soprattutt­o lo sci alpino con tutto il suo seguito mediatico, faremmo un bel colpo. E poi, in ottica di promozione mondiale, un evento del calibro di un’Olimpiade potrebbe portare dei benefici alle nostre montagne anche grazie all’accostamen­to con due città universalm­ente conosciute come Milano e Torino».

Discipline Cortina si prepara anche ai Mondiali di Sci 2021

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