Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Marianna, l’inchiesta va in archivio
Paese, resta il mistero sulla scomparsa della 18enne. I genitori: «Non ci arrendiamo»
PAESE (TREVISO) Va in archivio l’inchiesta sulla scomparsa di Mariana Cendron, la diciottenne che viveva a Paese della quale si erano perse le tracce la sera del 27 febbraio 2013. Il gip Bruno Casciarri, infatti, ha respinto la nuova opposizione dei genitori alla richiesta di archiviazione: «Non ci sono elementi per continuare». Ma la famiglia adottiva della ragazza, nata in Bulgaria, non si arrende: «Dai nostri accertamenti emergevano nuovi spunti investigativi».
PAESE Dopo cinque anni di indagini, richieste di archiviazione respinte e nuovi accertamenti, il fascicolo sulla scomparsa di Marianna Cendron va in archivio. Il giudice per le indagini preliminari Bruno Casciarri, dopo aver acconsentito ad un surplus di indagine, ha respinto la nuova opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dai genitori della giovane cuoca, sparita la notte del 27 febbraio 2013. Marianna Cendron, ragazza fragile, affetta da anoressia e con un rapporto difficile con i genitori, appena diventata maggiorenne si era trasferita a casa del vicino 44enne Renzo Curtolo.
Era scomparsa dopo il suo turno di lavoro allo Sporting Club di Castelfranco. Doveva raggiungere il fidanzato Michele Bonello, all’epoca minorenne, e trascorrere la notte con lui nel convitto del suo istituto. Ma non si era presentata e a dare l’allarme, alcune ore dopo, era stato il vicino di casa. Erano così scattate le indagini dei carabinieri e le ricerche, ma da quel momento di Mary non si è saputo più nulla. Vari gli avvistamenti, che si erano susseguiti soprattutto dopo che del caso si era interessata la trasmissione Chi l’ha visto? di Rai 3. Pochi quelli ritenuti affidabili.
Il vicino e il fidanzato erano stati più volti interrogati, i tabulati telefonici dei suoi cellulari, spenti da quella notte, passati al setaccio. Le ricerchi di Mary si sono estese anche in Bulgaria, dov’era stata adottata insieme al fratello Giorgio da bambina. Fua anche contattata la madre naturale. Ma nessuna pista, in questi anni, ha portato a nulla e il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha deciso di chiedere, per la seconda volta, l’archiviazione dell’indagine per sequestro di persona a carico di ignoti: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, e anche di più – spiega -, ma non c’era alcun elemento per continuare a indagare. Siamo pronti a riaprire il caso se dovessero emergere nuovi elementi». Elementi che invece c’erano, secondo Emilia e Pierfrancesco Cendron che, insieme all’associazione Penelope, sono assistiti dagli avvocati Stefano Tigani e Pietro Coluccio: «Per noi c’è grande rammarico – commentano i genitori di Mary -, perché con i nostri avvocati abbiamo svolto accertamenti dai quali emergevano nuovi spunti investigativi. Sia sui tabulati telefonici sia sulle contraddizioni di Curtolo. Non ci fermeremo e continueremo a cercare Marianna».