Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morto nella vasca, indagati i titolari di due imprese

Sono i datori del derattizza­tore e l’azienda dov’è avvenuta la tragedia. Disposta l’autopsia

- M. Cit.

MOGLIANO Solo l’autopsia potrà chiarire la causa della morte di Michele Ferrazzo, il 53enne dipendente della «Sd Triveneta Derattizza­zioni» di Treviso morto venerdì mattina mentre effettuava un intervento di derattizza­zione all’interno dell’Eurocinque di via Zero Branco, a Mogliano.

Il primo referto del medico legale ha stabilito che l’uomo sarebbe morto per asfissia. Diagnosi effettuata sulla base dei primi accertamen­ti condotti dallo Spisal, che hanno rilevato la totale assenza di ossigeno all’interno della vasca dov’è stato trovato, esanime, Ferrazzo.

A disporre l’esame autoptico, è stato il sostituto procurator­e Davide Romanelli, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, e iscritto sul registro degli indagati i titolari dell’impresa per la quale il 53enne lavorava e quelli dell’azienda del gruppo Trevimais dov’è avvenuto l’infortunio mortale.

Un’iscrizione anche a tutela degli indagati affinché possano partecipar­e agli accertamen­ti per chiarire la dinamica di quanto accaduto. Un incidente sul quale restano ancora molti interrogat­ivi. Ferrazzo, che lavorava per la Sd Triveneta Disinfesta­zioni dalla primavera scorsa, venerdì mattina era arrivato alla Eurocinque. Si era infilato dentro una vasca di stivaggio dell’azienda, che si occupa di stoccaggio cereali. Doveva effettuare un intervento di derattizza­zione e sembra che, in particolar­e, stesse posizionan­do alcune dosi di prodotto dentro la vasca interrata collegata ai silos. Quando ha perso i sensi. Così lo hanno trovato i dipendenti dell’azienda che hanno dato l’allarme. Sul posto sono intervenut­i i vigli del fuoco, che si sono calati nella fossa e lo hanno riportato in superfice. È stato subito soccorso dai sanitari del Suem 118 ma per il 53enne era ormai troppo tardi. Nella vasca non c’era ossigeno, per questo si ipotizza che sia morto per asfissia. Resta da chiarire se abbia inalato qualche sostanza tossica sprigionat­a dai prodotti che stava utilizzand­o o già presente nella vasca dove.

Dai primi accertamen­ti, sembra anche che Ferrazzo non indossasse la mascherina protettiva. L’esame autoptico sarà effettuato in settimana.

Il 53enne viveva a Maserada sul Piave con la nuova compagna. Lascia un figlio 20enne. Era molto noto negli ambienti sportivi trevigiani: era infatti allenatore di calcio nei settori giovanili, e fino allo scorso anno aveva allenato Giovanissi­mi ed Esordienti nelle file dell’Ardita Breda di Breda di Piave.

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La vittimaMic­hele Ferrazzo aveva 53 anni. Stata effettuand­o la derattizza­zione della struttura sotto i silos
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All’opera I tecnici dello Spisal all’interno dell’Eurocinque

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