Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nevegàl, Massaro: «Aiuti diretti vietati, cerchiamo soluzioni»
Il sindaco dopo gli attacchi: presto il nostro piano
BELLUNO Il pericolo della chiusura degli impianti di risalita del Nevegàl, per gli insostenibili costi di gestione, è nell’agenda del sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. Un tema che l’ha messo nel mirino delle opposizioni e delle critiche di parte della sua maggioranza. Come evidenziato dalla recente stoccata del capogruppo in consiglio comunale di «Insieme per Belluno», Fabio «Rufus» Bristot, parte importante della maggioranza.
Massaro replica: «Finiti i tempi dei contributi diretti dal pubblico al privato. Non possiamo sostenere direttamente gli imprenditori: il giorno dopo, avremmo la Corte dei Conti in municipio e conseguenze pesanti per gli operatori».
Però il sindaco apre. «Non assisteremo passivamente alla chiusura del Nevegàl — chiarisce — ma come amministrazione non accettiamo che vengano riversate su di noi le colpe degli ultimi 60 anni di gestione della nostra Alpe. Stiamo lavorando con gli uffici per capire come possiamo intervenire. Stiamo cercando una soluzione tecnicamente percorribile». Il primo cittadino poi snocciola gli interventi della sua amministrazione: «Il progetto Smart territory, le tre nuove piste da mountain bike, la riqualificazione del giardino botanico, la rivalorizzazione del Centro Le Torri e i lavori per la realizzazione dell’Infopoint e del Centro servizi».
Massaro conclude dicendo che appena arriveranno le risposte dagli uffici, «convocheremo una riunione a Palazzo Rosso per spiegare le nostre proposte e i nostri margini di azione».
Intanto ieri Irma Visalli per il comitato «Progetta Nevegàl Domani» ha diffuso la lettera indirizzata al Comune sull’emergenza-Nevegàl, sottoscritta da tutto il mondo che ruota intorno al Colle: Scuola Sci Nevegàl, Aics regionale del Veneto, Nevegallika, Amici del Nevegàl, Apres Sky Nevegàl, Alpe del Nevegàl, Slalom ski Collegio Regionale, scuole maestri di sci Regione Veneto, Pro loco Pieve Castionese, Rifugio «Bristot», Rent &Go Nevegàl, agenzia Immobiliare «Le Torri», Malga Col Toront, gli alberghi Nevegal/Miari, Slalom e Pineta, Gruppo Fb Amanti Alpe del Nevegàl, pizzeria «Dal Bo», agriturismo «Faverghera», B&B «Checco Zaino», ristorante «La Casera», Mazzorana Sport e le aziende agricole Luisa Poto e Da Rold. «Durante la riunione di mercoledì scorso si
Gli appelli Lettera degli operatori: impianti da salvare o turismo ko in città Domani incontro a Cirvoi
è preso atto, per voce del presidente e dell’amministratore delegato di Alpe del Nevegàl, delle decisioni prese dall’assemblea della società sulla non apertura degli impianti a causa delle mancate certezze sul supporto che l’amministrazione civica avrebbe invece garantito — si legge nella lettera — Si è venuti a conoscenza che è stata presentata un’ipotesi di pianificazione delle attività, dei finanziamenti e dei tempi necessari per garantire il mantenimento estivo e invernale del funzionamento degli impianti. Se non si aprono nuovi scenari, la chiusura sarebbe fissata per 30 settembre».
Prospettati vari tipi di danno che la chiusura degli impianti provocherebbe a catena: occupazionale (un centinaio di lavoratori a rischio), economico (l’indotto generato dagli impianti), d’immagine (compromissione del settore turistico anche per la città) e sociale (la perdita del servizio di pubblica utilità garantito dalla scuola di sci alle famiglie).
Sempre dell’emergenza-Nevegàl si parlerà domani sera (alle 20.30) alla Cooperativa di Cirvoi in un incontro organizzato da «Vivaio Dolomiti» invitando sindaco, operatori, il presidente della Provincia Roberto Padrin, i consiglieri e assessori regionali coinvolti, infine i parlamentari locali.