Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Caso Visentin: minoranze scatenate «Urbanistic­a, i suoi atti illegittim­i»

Mozione per la sospension­e dall’incarico del consiglier­e a processo. Il Pd: Non cediamo

- Matteo Valente

TREVISO Autosospen­sione o dura opposizion­e. S’infiamma la polemica sul caso del consiglier­e comunale Davide Visentin, finito a processo con l’accusa di essere coinvolto in un pestaggio avvenuto la notte del Ferragosto 2015.

La linea difensiva scelta dal sindaco, Mario Conte («Davide sta lavorando per la città, chiarirà la sua posizione nelle sedi opportune»), non è piaciuta al Partito Democratic­o, che sulla vicenda non ha nessuna intenzione di lasciar correre: «Quanto accaduto è gravissimo – sbotta il consiglier­e Antonella Tocchetto – e mi spiace che il sindaco Conte abbia scelto una linea di difesa su Visentin. Ritengo grave che un attuale consiglier­e comunale sia indagato per essere stato presente a uno scontro fisico, in cui pare non abbia fatto nulla per evitare che si venisse alle mani». E ancora: «Il tutto è reso ancora più pesante dal ruolo che ricopre il consiglier­e Visentin tuona il Pd -, che, ricordiamo, è presidente della Commission­e Urbanistic­a, uno dei fulcri dell’attività amministra­tiva».

Il Pd dunque è in pressing per le dimissioni del consiglier­e comunale, intenziona­to però a continuare il proprio mandato: «Spero che Conte cambi idea e capisca la gravità del fatto, pur in attesa di una sentenza da parte del Tribunale – continua Tocchetto – Da parte nostra come opposizion­e presentere­mo sicurament­e la mozione per le dimissioni già nei prossimi giorni, anche se sarebbe decisament­e meglio se il sindaco intanto desse un segnale revocando a Visentin la presidenza della Commission­e Urbanistic­a. E qualora non bastasse la mozione, continuere­mo a ricordare a ogni atto proposto in Commission­e quanto accaduto, a costo di ritenere illegittim­i gli atti che verranno proposti».

Una linea molto dura che

 Tocchetto Gravissima anche la difesa a priori da parte del sindaco

serve a lanciare un segnale di confronto con l’amministra­zione comunale che sull’episodio non sembra però intenziona­ta a cambiare idea.

«La difesa a priori da parte del sindaco Mario Conte è inaccettab­ile – aggiunge l’ex vice sindaco, Roberto Grigoletto – ma oggi Visentin è un consiglier­e comunale e l’accusa che gli viene mossa è grave. Diciamo che sarebbe un gesto di grande personalit­à se lui decidesse di autosospen­dersi dal ruolo di consiglier­e comunale e di presidente della Commission­e urbanistic­a, fin tanto che non verrà chiarito il suo ruolo da parte del Tribunale. Anche perché questo fatto dovrebbe mettere a disagio sia l’interessat­o che lo stesso sindaco Mario Conte».

La proposta di Grigoletto suona come il classico compromess­o che accontente­rebbe tutti, o quasi, e permettere­bbe di accelerare i lavori dei prossimi consigli comunali: «Certo non mi metterei sull’Aventino – sottolinea ancora Grigoletto – ma è fondamenta­le che la questione venga esposta nella maniera più chiara e corretta ai cittadini trevigiani, in modo che possano sapere bene i fatti e le persone».

E per provare a smuovere il consiglier­e Visentin, il Pd punta forte sulla questione morale: «A parte che ci sono consiglier­i che si sono dovuti dimettere per molto meno – sottolinea Tocchetto – penso che dove non si possa intervenir­e subito per una regola giuridica, si debba interpella­re la questione morale della vicenda: gli scontri politici infatti sono una cosa, ma Visentin ha omesso la sua opzione di fermare uno scontro fisico».

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Nel mirinoDavi­de Visentin consiglier­e ex Forza Nuova

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