Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Lei lo lascia, lui perde la testa: «Apro il gas»

Ruba la chiave della casa e minaccia di farla saltare. Arrestato dalla polizia

- M.Cit.

TREVISO Lei lo lascia e lui perde la testa. Va nell’appartamen­to dei genitori della donna, ruba di tutto e poi la minaccia via Whatsapp di aprire il gas e far saltare in aria il palazzo.

Protagonis­ta Luigi Mennella, 45enne campano che martedì sera, è stato protagonis­ta di un folle raid quando, poco dopo le 20,30 si è introdotto nell’abitazione dei genitori della donna che lo ha lasciato un anno fa. È stata lei a dare l’allarme quando ha ricevuto un messaggio nel quale lui minacciava di far saltare in aria il palazzo con il gas.

Si è accorta che il 46enne le aveva rubato le chiavi di casa dei genitori e ha chiamato il 113. Subito le volanti si sono precipitat­e nella zona di Borgo Cavalli e hanno ispezionat­o l’abitazione.

All’interno non c’era nessuno e, fortunatam­ente, il gas era chiuso. Gli agenti hanno fatto una perlustraz­ione della zona e, poco distante, lo hanno notato mentre si nascondeva tra le auto parcheggia­te. Alla vista dei poliziotti ha tentato di fuggire, ma è stato bloccato e perquisito. Addosso aveva uno zaino, dentro al quale oltre a vari attrezzi da scasso c’era la refurtiva: una carta di credito intestata al padre dell’ex fidanzata, una penna stilografi­ca di valore e vari francoboll­i, oltre a un machete di oltre 30 centimetri.

È stato portato in questura e identifica­to. Mennella ha vari precedenti di polizia, qualche mese fa era stato arrestato per aver sparato a una gamba a un 29enne di Montebellu­na, sembra per una questione di droga. E non avrebbe accettato la fine della relazione, minacciand­o ripetutame­nte l’ex compagna. Martedì sera ha dato più volte in escandesce­nza, aggredendo i poliziotti e compiendo atti autolesion­istici tanto da finire in pronto soccorso. È stato arrestato per furto, minaccia aggravata e porto abusivo d’armi.

Ieri, assistito dall’avvocato Valentina Pignata, è comparso davanti al giudice che ha convalidat­o l’arresto e disposto la custodia in carcere.

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