Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
IL LAVORO E IL REDDITO NELL’ERA 4.0
Oggi il lavoro è il titolo che dà alla maggior parte delle famiglie il diritto a percepire una quota del reddito prodotto sotto forma di salario. Ma se le macchine dovessero un giorno sostituire tutto il lavoro, a quale titolo potrebbero partecipare alla distribuzione del reddito gli ex lavoratori? C’è un filo rosso che collega questa domanda al contratto integrativo aziendale firmato alla Manfrotto di Cassola (VI) e Feltre (BL) lo scorso giugno, e messo sotto i riflettori nazionali dall’incontro organizzato da Confindustria Vicenza pochi giorni fa. Il filo che da Vicenza e Belluno porta al tema della distribuzione del reddito in un mondo sempre più segnato dalla travolgente immissione di nuove tecnologie, oggi soprattutto digitali, che riducono la domanda di lavoro nelle imprese che le adottano. Un filo esile, forse nemmeno percepito dai protagonisti, interessati innanzitutto a definire un modello di relazioni industriali adatto al mondo dell’Industria 4.0. Un modello che valorizza anche in termini salariali le competenze richieste dalle nuove tecnologie ed acquisite dai lavoratori in un sistema di formazione e di certificazione («passaporto delle professionalità») tarato su piani strategici aziendali definiti con la partecipazione del sindacato. Una soluzione efficace sia dal punto di vista delle performance aziendali l’introduzione di progresso tecnico è condizionata dalla disponibilità di lavoro capace di consentirla - sia da quello della difesa del concorso del lavoro alla distribuzione del reddito in fabbrica.