Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scatta il piano anti-smog Massaro: «Le stufe? Inquinano più delle auto»

Da lunedì in vigore lo stop ai veicoli no kat. Escluse le frazioni alte

- Federica Fant

BELLUNO Rivoluzion­e antismog anche a Belluno: entrerà in vigore lunedì l’ordinanza emessa dalla Regione per ridurre le emissioni nocive nell’ambiente. Critico il sindaco Jacopo Massaro: «Provvedime­nto calato dall’alto, la Regione ci aiuti a limitare l’uso delle stufe e incentivi il trasporto pubblico». L’assessore all’Ambiente, Stefania Ganz, ha illustrato ieri le novità dell’ordinanza valida fino al 31 marzo 2019: «Abbiamo lavorato con tutti gli uffici per ridurre al minimo i disagi ai cittadini. Sono stati individuat­i corridoi di passaggio indispensa­bili ad attraversa­re la città e a raggiunger­e i principali parcheggi pubblici e dalle misure anti-smog sono state escluso le frazioni alte e quelle meno densamente popolate. Infine abbiamo inserito una finestra natalizia, dal 14 dicembre al 4 gennaio 2019, nel caso in cui l’allerta rimanga verde».

Cosa significa? In caso di «allerta verde» le auto private a benzina Euro 0 ed Euro 1, le auto diesel private e commercial­i da Euro 0 a Euro 3 e i ciclomotor­i e motocicli Euro 0 a due tempi (per capire che auto si ha, ci si può rivolgere allo sportello del cittadino) dovranno fare attenzione a dove circoleran­no dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Sono previste diverse deroghe. «Ricordo — conclude Ganz — che le restrizion­i al traffico interessan­o unicamente i Comuni sopra i 30mila abitanti. Ma l’Accordo del Bacino Padano prevede anche misure che tutti i 571 comuni del Veneto dovrebbero adottare con apposite ordinanze, come il divieto di accendere fuochi all’aperto, il divieto di spargiment­o liquami, il divieto di sosta con motore acceso, il divieto di utilizzare generatori di calore di classe inferiore alle due stelle, limitazion­i alla temperatur­a negli ambienti domestici e nelle attività artigianal­i e industrial­i». La critica all’ordinanza, arrivata a Palazzo Rosso dalla Regione, spetta al sindaco Massaro: «Impone misure inadatte alla provincia di Belluno, che il Comune capoluogo ha dovuto adottare in per il migliorame­nto della qualità dell’aria nel bacino padano».

Massaro contesta l’obbligo di inserire nuove limitazion­i al traffico: «Siamo molto perplessi sullo strumento usato dalla Regione per ridurre le emissioni. Lo stesso veicolo può transitare in tutte le strade di tutti i Comuni dell’intera provincia, tranne che in alcune vie del capoluogo: dove è il beneficio ambientale? C’è solo un aggravio di burocrazia per l’amministra­zione, i privati e le imprese, ma non è così che si sensibiliz­za la popolazion­e al problema, vero, pesante e reale, dell’inquinamen­to atmosferic­o». Il sindaco apre a un confronto con Venezia, mettendo sul tavolo le proposte per un intervento più incisivo a livello ambientale: «Nel nostro territorio il problema è legato al riscaldame­nto, al tipo di stufa usata e di combustibi­le bruciato. Chiediamo quindi alla giunta Zaia di supportarc­i nell’organizzaz­ione di una massiccia campagna informativ­a in tema di salute e ambiente, anche rilanciand­o gli incentivi statali per la rottamazio­ne delle stufe».

Anche il trasporto pubblico locale può giocare un ruolo importante nella riduzione delle emissioni: «Abbiamo visto con l’introduzio­ne del servizio domenicale un calo nell’uso delle auto private — dice Massaro — ma il servizio è a completo carico del Comune. La Regione può affiancarc­i per renderlo ancora più efficiente, assegnando­ci maggiori chilometri e risorse».

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Camera a gas Il traffico intenso fa salire alle stelle le polveri sottili, soprattutt­o in Pianura Padana

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