Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scatta il piano anti-smog Massaro: «Le stufe? Inquinano più delle auto»
Da lunedì in vigore lo stop ai veicoli no kat. Escluse le frazioni alte
BELLUNO Rivoluzione antismog anche a Belluno: entrerà in vigore lunedì l’ordinanza emessa dalla Regione per ridurre le emissioni nocive nell’ambiente. Critico il sindaco Jacopo Massaro: «Provvedimento calato dall’alto, la Regione ci aiuti a limitare l’uso delle stufe e incentivi il trasporto pubblico». L’assessore all’Ambiente, Stefania Ganz, ha illustrato ieri le novità dell’ordinanza valida fino al 31 marzo 2019: «Abbiamo lavorato con tutti gli uffici per ridurre al minimo i disagi ai cittadini. Sono stati individuati corridoi di passaggio indispensabili ad attraversare la città e a raggiungere i principali parcheggi pubblici e dalle misure anti-smog sono state escluso le frazioni alte e quelle meno densamente popolate. Infine abbiamo inserito una finestra natalizia, dal 14 dicembre al 4 gennaio 2019, nel caso in cui l’allerta rimanga verde».
Cosa significa? In caso di «allerta verde» le auto private a benzina Euro 0 ed Euro 1, le auto diesel private e commerciali da Euro 0 a Euro 3 e i ciclomotori e motocicli Euro 0 a due tempi (per capire che auto si ha, ci si può rivolgere allo sportello del cittadino) dovranno fare attenzione a dove circoleranno dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Sono previste diverse deroghe. «Ricordo — conclude Ganz — che le restrizioni al traffico interessano unicamente i Comuni sopra i 30mila abitanti. Ma l’Accordo del Bacino Padano prevede anche misure che tutti i 571 comuni del Veneto dovrebbero adottare con apposite ordinanze, come il divieto di accendere fuochi all’aperto, il divieto di spargimento liquami, il divieto di sosta con motore acceso, il divieto di utilizzare generatori di calore di classe inferiore alle due stelle, limitazioni alla temperatura negli ambienti domestici e nelle attività artigianali e industriali». La critica all’ordinanza, arrivata a Palazzo Rosso dalla Regione, spetta al sindaco Massaro: «Impone misure inadatte alla provincia di Belluno, che il Comune capoluogo ha dovuto adottare in per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano».
Massaro contesta l’obbligo di inserire nuove limitazioni al traffico: «Siamo molto perplessi sullo strumento usato dalla Regione per ridurre le emissioni. Lo stesso veicolo può transitare in tutte le strade di tutti i Comuni dell’intera provincia, tranne che in alcune vie del capoluogo: dove è il beneficio ambientale? C’è solo un aggravio di burocrazia per l’amministrazione, i privati e le imprese, ma non è così che si sensibilizza la popolazione al problema, vero, pesante e reale, dell’inquinamento atmosferico». Il sindaco apre a un confronto con Venezia, mettendo sul tavolo le proposte per un intervento più incisivo a livello ambientale: «Nel nostro territorio il problema è legato al riscaldamento, al tipo di stufa usata e di combustibile bruciato. Chiediamo quindi alla giunta Zaia di supportarci nell’organizzazione di una massiccia campagna informativa in tema di salute e ambiente, anche rilanciando gli incentivi statali per la rottamazione delle stufe».
Anche il trasporto pubblico locale può giocare un ruolo importante nella riduzione delle emissioni: «Abbiamo visto con l’introduzione del servizio domenicale un calo nell’uso delle auto private — dice Massaro — ma il servizio è a completo carico del Comune. La Regione può affiancarci per renderlo ancora più efficiente, assegnandoci maggiori chilometri e risorse».