Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

De’Longhi beffata dall’ex

Supercoppa A2 Semifinale amara per la squadra di Menetti contro Casale Monferrato Il vantaggio si riduce gradualmen­te tra errori e ingenuità poi Musso piazza la tripla decisiva

- Luca Aquino

Il tiro di Maalik Wayns che si infrange sul ferro allo scadere sancisce la beffa per Treviso. Poco prima, a 3” dalla sirena, Bernardo Musso con la tripla dell’ex da non meno di otto metri aveva regalato il sorpasso a Casale, che si impone così 91-90 nella prima semifinale della Supercoppa di A2.

La De’Longhi non è riuscita a difendere il +5 a 34” dalla fine, prima per un’ingenuità di Imbrò che ha concesso un gioco da tre punti a Pinkins (86-84 a -21”), poi con l’errore dalla lunetta a 8” dalla fine di Antonutti, il migliore dei suoi con un percorso netto su azione (7/7).

Gli uomini di Menetti, in quel momento, avevano ancora due punti da difendere, ma Musso (Mvp con 26 punti, 13 nell’ultimo quarto) spara il suo siluro appena superata la metà campo e infila il gol partita al quale non riesce a replicare Wayns.

La gara è vissuta sempre sul punto a punto, con gli alti e bassi tipici di questo periodo della stagione. Per Casale sono state fondamenta­li le 13 triple realizzate nel secondo tempo, dopo che Treviso sembrava poter prendere in mano la partita sul +9 poco dopo l’intervallo. Alla De’Longhi non bastano sei uomini in doppia cifra, sinonimo di una buona intesa di squadra, con unico fuori dal coro Dominez Burnett (5 punti con 2/8 al tiro e 5 perse). In avvio, Treviso aveva provato a far valere il fisico cercando di innescare Tessitori, molto coinvolto nei primi minuti.

Le due squadre sono però molto contratte, poco fluide in un primo quarto da 13 palle perse totali. La De’ Longhi sembra già in palla dalla distanza (4/6 per iniziare) e sono le triple di Antonutti e Wayns ad alimentare un primo allungo (16-11) che si rivelerà però effimero.

Perché è l’equilibrio a farla da padrone, con Casale che trova buone soluzioni quando non regala palloni agli avversari e riesce anche a sorpassare più volte in un secondo quarto punto a punto. Wayns ha delle fiammate interessan­ti, Imbrò finisce fuori dai giochi con un terzo fallo molto contestato, mentre Burnett non trova il ritmo. Nell’ultimo minuto, prima dell’intervallo, Treviso riesce ad approfitta­re di un paio di amnesie difensive di Casale e con il canestro allo scadere di Tessitori va negli spogliatoi sul 42-37, massimo vantaggio eguagliato di una prima metà di partita vissuta costanteme­nte sul filo dell’equilibrio.

L’energia positiva si propaga anche all’uscita dagli spogliatoi, con la doppietta Tessitori-Antonutti per il 46-37, questo sì massimo vantaggio. Sembra il momento nel quale la De’Longhi può allungare le mani sulla partita, ma gli uomini di Menetti non hanno fatto i conti con il cuore di Casale. I piemontesi infilano sei triple nel terzo periodo e non solo tornano in scia ma sorpassano sul 60-58 grazie a Pinkins, scatenato con 11 punti nel quarto. A sei dal termine sul 75-71, la squadra di Ferrari si blocca e consente il rientro alla De’Longhi che sorpassa e allunga con Wayns (79-75). Gli avversari sembrano alle corde ma hanno un nuovo sussulto: Tinsley pareggia a -1” (81-81), Imbrò replica dall’arco e Tessitori dalla lunetta. L’86-81 a -34” sembra un buon cuscinetto, ma Musso la pensa diversamen­te.

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(Foto Ciamillo -Castoria) Dalla distanza Una fase della semifinale di ieri tra Tortona e Treviso

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