Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Condannato «ambasciatore» del Veneto a Roma
VENEZIA Al vicentino Paolo Bellieni, ex ambasciatore della Regione Veneto a Roma e uomo di Giancarlo Galan, è arrivato il saldo della procura ordinaria, dopo quello presentatogli dalla Corte dei Conti due anni fa. Nominato nel 2005 rappresentante della Regione Veneto a Roma, era stato condannato nel 2016 dalla magistratura contabile a restituire 95mila euro di spese sostenute con fondi pubblici, ma non giustificate. Ora arriva anche la sentenza penale: il tribunale capitolino lo ha condannato a tre anni per peculato.
Le accuse si sovrappongono a quelle raccolte dai magistrati contabili romani e chiudono un altro (triste) capitolo della legislatura di Galan. Al centro delle indagini c’erano i quasi cento mila euro spesi tra cene, viaggi, acquisti sostenuti senza un’adeguata rendicontazione tra il 2008 e il 2010, tra questi anche una decina di cravatte Marinella, di cui non si è ben capita l’utilità. Parallelamente all’inchiesta amministrativa era corsa quella penale, condotta dal pm capitolino Carlo Villani. La settimana scorsa il giudice ha accolto la richiesta dell’accusa decretando la condanna del vicentino. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra due mesi.
I nodi erano venuti a galla quando il presidente della Regione Luca Zaia nominò nel 2011 il colonnello dei carabinieri Marco Mantile responsabile dell’ufficio di Roma. Mantile aveva preso subito in mano le carte del suo predecessore e non aveva impiegato molto a capire che le spese non quadravano. Le disposizioni di legge infatti parlano chiaro: non basta scrivere che si erano resi necessari uno, due o tre viaggi da Roma a Venezia e ritorno nel giro di una settimana, non basta scrivere che sono stati spesi 5000 euro per i pasti o per cene di lavoro. Non bastano gli scontrini delle cravatte, è invece spiegare anche il motivo del viaggio, il contenuto della riunione cui si è preso parte, il motivo dello spostamento, la ragione del pasto di rappresentanza, la circostanza in un acquisto (anche delle cravatte). Altrimenti i conti non tornano. La denuncia, oltre a correre sul piano della magistratura contabile, era finita anche sul tavolo della procura ordinaria che ha impiegato qualche mese in più a giungere alla conclusione alla fine ha chiuso il caso in primo grado. Certo non erano state profetiche le parole di Bellieni quando qualche anno fa disse: «Sono andato a Roma per risolvere i problemi a Galan» (scrive Renzo Mazzaro nel suo libro «I padroni del Veneto»). Quali e quanti problemi abbia risolto al presidente Galan andando a Roma non è dato sapere, di certo ne ha creati molti a se stesso.