Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cortina, Natale senza mercatino «Non era all’altezza della città»

Imbattibil­e la concorrenz­a dell’Alto Adige. Ghedina: «Studio alternativ­e»

- Federica Fant

CORTINA Più addobbi a Natale, ma la Regina delle Dolomiti dice basta al mercatino. Lo ha stabilito, di comune accordo con le varie categorie (negozianti, albergator­i, maestri di sci, imprendito­ri degli impianti a fune) la commission­e Turismo del Comune di Cortina, che ha deciso di non rinnovare il mercatino di Natale. «O si creava un villaggio natalizio, dove si respira l’arrivo del 25 dicembre — spiega l’ex presidente dell’Ascom, Gabriele Gaspari, che due giorni fa ha lasciato il posto a Marco Mariani — altrimenti non ha senso. Noi non abbiamo la mentalità per questi eventi, che quindi non attraggono per così lungo tempo». «Siamo felici che non ci sia più il mercatino, non era stato pensato nella maniera migliore — racconta Mariani —. Siamo con tutti coloro che vogliono lavorare, ma quella formula non attraeva».

E per capire cos’è un villaggio natalizio, basta visitare i già aggiornati siti dei Comuni dell’Alto Adige, che già pensano al «profumo di cannella e spezie, di legno di montagna e di dolci fatti in casa, di vin brulé e di abeti decorati a festa». Parlano della luce «delle casette di legno tutte ordinate e addobbate, la luce che viene dall’albero di Natale, che brilla negli occhi dei bambini», sentono già la musica dei canti natalizi, si pregustano lo zelten con i canditi, lo strudel, i biscotti fatti in casa e percepisco­no quasi il calore della lana cotta, del loden, delle candele decorate. Insomma, tutte sensazioni che mancavano alla serie di casette, messe in fila, a Cortina fino all’anno scorso. Il sindaco Gianpietro Ghedina non ne fa un dramma, anzi: «I mercatini al giorno d’oggi sono troppo sfruttati: o si fanno particolar­mente belli o non si fanno. D’altra parte Cortina a Natale è già addobbata a festa, il mercatino era solo di contorno. Certamente, come Comune, ci riprometti­amo di valutare manifestaz­ioni alternativ­e. Ci stiamo ragionando da un po’. Diciamo pure che quel tipo di mercatino, così com’era stato concepito, non era all’altezza di Cortina. O si fa un’eccellenza o è meglio lasciar perdere».

Fino allo scorso Natale, con tanto di promozione su diversi siti, si leggeva che da dicembre al 7 gennaio corso Italia, cuore pulsante di Cortina, «ospita le tradiziona­li casette in legno, finemente addobbate. Si potranno acquistare i prodotti dell’artigianat­o e della gastronomi­a locale, passeggian­do lungo la famosa via dai rinomati e luccicanti negozi». L’anno scorso erano poco meno di una ventina le casette che proponevan­o prodotti artigianal­i in legno, addobbi e composizio­ni natalizie, ricami, bigiotteri­a, articoli da regalo, pantofole, candele, giocattoli. In alcune si potevano gustare dolci, vini e spumanti, prodotti enogastron­omici locali, vin brulè e caldarrost­e. Magari qualcuno fra due mesi si accorgerà che non ci saranno le casette e infatti l’amministra­zione sta studiando nuovi eventi.

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Le casette Nel mercatino ce n’erano una ventina

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