Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il liutaio e una chitarra per difendere le foreste

A San Giovanni al Natisone un presidio per il pianeta. E uno strumento unico

- Di Carlo Tomaso Parmegiani

Una chitarra in legno certificat­o Fsc (Forest Stewardshi­p Council) di Abete Rosso, Betulla, Mogano, Ovangkol, Pao Ferro, Rovere Chiaro e Rovere Scuro per sensibiliz­zare a un utilizzo ambientalm­ente sostenibil­e di un materiale meraviglio­so come il legno. È l’opera ideata e realizzata dal liutaio friulano Marco Lorenzon a seguito di un’idea di Gianni Cantarutti grande esperto di legno che, sempre a scopo didattico-educativo, in una quarantina d’anni ha raccolto, da solo e nella più totale indifferen­za delle istituzion­i, legni di oltre un migliaio di specie arboree (quelle più comunement­e usate nelle attività produttive) nella splendida xiloteca «Lignamundi» di San Giovanni al Natisone (Ud).

«Se in Europa e in Italia da qualche decennio a questa parte le foreste stanno tornando a crescere e l’attenzione alla sostenibil­ità ambientale, dopo il summit di Rio del 1992, è in continuo aumento — spiega Cantarutti — in altre parti del mondo e particolar­mente nelle foreste tropicali come quella amazzonica o quelle del sud est-asiatico è continua una progressiv­a devastazio­ne sia per prelevare il legno da destinare all’industria, sia, ancor di più, per fare spazio ai campi per le coltivazio­ni e l’allevament­o. Si tratta — continua il wood expert friulano — di un enorme problema per il futuro perché le foreste sono essenziali alla vita sul nostro pianeta. Per questo da anni con l’associazio­ne “Cultura Legno” siamo impegnati a valorizzar­e i vari utilizzi del legno, ma tenendo presente i problemi ambientali che il prelievo del legname può creare. All’interno di questa attività — prosegue — è nata l’idea della chitarra realizzata con legni certificat­i Fsc, una certificaz­ione internazio­nale che garantisce che si tratti di legname provenient­e da tronchi abbattuti secondo un piano di taglio che permetta alla foresta di prelievo di non vedere depauperat­o il proprio patrimonio arboreo e di continuare a rinnovarsi».

L’idea della chitarra è legata anche al fatto che una parte molto significat­iva degli strumenti musicali sono realizzati utilizzand­o legni pregiati che oggi, data la forte richiesta anche dal mondo della liuteria, cominciano a scarseggia­re in natura, Cantarutti, insieme all’associazio­ne «Cultura Legno» e al liutaio Marco Lorenzon ha deciso di realizzare uno strumento fra i più popolari utilizzand­o esclusivam­ente legni certificat­i.

«Realizzand­o un’unica chitarra-simbolo, perfettame­nte funzionant­e, ma senza alcun intento commercial­e — chiarisce Cantarutti — abbiamo voluto sensibiliz­zare tutti a porre attenzione alla provenienz­a del legname e a richiedere che sia certificat­o. Oggi, infatti, non ci sono solo i grandi produttori di strumenti in serie, ma anche una miriade di liutai o di amatori che costruisco­no strumenti e che di solito non fanno caso alla provenienz­a del legname. Siccome, però, il legno certificat­o non ha costi maggiori di quello non certificat­o, prestare attenzione alla provenienz­a e abituarsi a utilizzare legnami il cui prelievo sia ambientalm­ente sostenibil­e, sono azioni di buon senso che non costano nulla, ma che possono avere un grande impatto sul futuro del nostro pianeta. Azioni che, ovviamente, possono essere compiute non solo da chi si occupa di strumenti musicali, ma da tutte le aziende piccole e grandi che utilizzano il legno per qualsivogl­ia motivo. Il nostro intento finale — specifica — è di fare crescere grandement­e la richiesta di legno certificat­o in modo che anche chi commercia in legno sia obbligato ad aumentare l’offerta di legname prodotto in maniera ambientalm­ente sostenibil­e che oggi, purtroppo, è ancora piuttosto scarsa».

Un’attività di sensibiliz­zazione che punta anche sul Nord-Est nelle cui foreste crescono diversi alberi i cui legni sono utilizzati dall’industria, come ad esempio l’abete rosso di risonanza della foresta di Tarvisio o l’abete bianco diffuso nelle dolomiti. «Abbiamo diversi boschi certificat­i—afferma l’esperto friulano — abbiamo le aziende di trasformaz­ione, ma c’è ancora poca conoscenza della questione e, quindi, la comunicazi­one diventa fondamenta­le per stimolare l’utilizzo di legno certificat­o da parte delle nostre imprese».

La chitarra con i sette legni certificat­i, dunque, diventa un’occasione di divulgazio­ne in linea con l’attività che Cantarutti e la sua associazio­ne portano avanti da molti anni con la xiloteca Lingnamund­i: «È sempre visitabile su appuntamen­to al numero 333.7442296 e che riteniamo possa essere molto interessan­te per gli architetti, gli arredatori, gli artigiani, gli imprendito­ri del settore, ma anche per gli studenti»

Progetto

Realizzand­o un simbolo abbiamo voluto sensibiliz­zare tutti a porre attenzione alla provenienz­a del legname e a richiedere che sia certificat­o. Non ha costi maggiori, ed è ambientalm­ente sostenibil­e. È una azione di buon senso che non costa

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 ??  ?? Legno e dintorni Nella foto grande la chitarra realizzata con legno certificat­o. Nella foto in alto Cantarutti con alcuni musicisti. Sotto l’anima del legno
Legno e dintorni Nella foto grande la chitarra realizzata con legno certificat­o. Nella foto in alto Cantarutti con alcuni musicisti. Sotto l’anima del legno

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