Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Trote e fragole, la strana coppia nella serra
Il progetto di Ca’ Foscari e dell’Ateneo di Lubiana, produrre vegetali e pesci d’acqua dolce insieme Per avere prodotti bio, a chilometro zero e sostenibili
«Il principio spiega - è basato sull’acquaponica, la combinazione dell’allevamento ittico e l’idroponica, una modalità di coltivazione che non utilizza terreno ma letti imbibiti che possono essere costituiti da argilla o altro
Produrre ortaggi e pesce nella stessa serra, usando sempre la stessa acqua, senza terra e senza pesticidi. È l’obiettivo del progetto «Bluegrass» guidato dal dipartimento di Scienze ambientali dell’università Ca’ Foscari di Venezia, co-finanziato nell’ambito del programma di cooperazione territoriale fra Italia e Slovenia, realizzato in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie dell’università di Lubiana, l’Unione territoriale intercomunale del Noncello di Pordenone, Kz Agraria di Capodistria e la società cooperativa Shoreline di Trieste, a cui si aggiungono due partner associati: l’azienda Agroittica Friulana di Porcia e la società Wwf Oasi che gestisce l’oasi di Valle Averto.
«Il focus del progetto — spiega Daniele Brigolin, ricercatore dell’università Ca’ Foscari e responsabile del progetto — è basato sull’acquaponica, la combinazione dell’allevamento ittico e l’idroponica, una modalità di coltivazione che non utilizza terreno ma letti imbibiti, che possono essere costituiti da diversi substrati come argilla espansa, fibra di cocco o perlite». Tale modalità di coltivazione, che consente di ridurre la superficie occupata puntando sullo sviluppo in verticale, nel progetto viene affiancata dall’allevamento di alcune specie di pesce di acqua dolce. «L’accoppiata funziona molto bene e risulta estremamente sostenibile — riprende Brigolin — Il sistema che sperimenteremo
Rivoluzione
Produrre ortaggi e pesce nella stessa serra (foto sopra), usando sempre la stessa acqua, senza terra e senza l’uso di pesticidi Gli ortaggi coltivati senza bisogno di terra né pesticidi
prevede che il rifiuto organico prodotto dai pesci venga filtrato, poi degradato e mineralizzato da alcuni batteri, quindi assorbito dalle piante». A quel punto l’acqua può tornare all’inizio dell’impianto e riprendere il suo percorso.
«Stiamo installando due sistemi pilota che saranno inaugurati entro l’anno — riprende il ricercatore — Uno è a Porcia, presso la sede di Agroittica Friulana, l’altro a Capodistria presso una delle sedi di Kz Agraria». Entrambi gli impianti saranno orientati alla produzione di specifiche varietà di piante, ortaggi e pesci che da un lato un’indagine di mercato condotta nei mesi scorsi ha permesso di individuare come le più gradite tra i consumatori italiani e sloveni, e dall’altro saranno indicate da tecnici –—allevatori, agricoltori e istituzioni — come quelle più adatte. «I prodotti più graditi sono la verdura da foglia, come la lattuga, poi fragole, spinaci, zucchine e piante ornamentali — spiega ancora Brigolin –— Trota e persico per ciò che riguarda il pesce d’acqua dolce».
Il progetto, che si concluderà
nel marzo 2020 e ha un budget complessivo di 758 mila euro, di cui 645 finanziati da contributo Fesr, consentirà di creare dei sistemi dimostrativi relativi a un tipo di coltivazione particolarmente adatta alle zone dove il terreno è ridotta, come in città, o soggette a scarsità d’acqua, tra cui per esempio proprio quella carsolina. »Riteniamo l’acquaponica un modello di produzione aggiuntivo, che un agricoltore può ad esempio aggiungere per realizzare ciò che non potrebbe e arrivare ad altre nicchie di mercato» sottolinea il responsabile del progetto. Una coltivazione che mira soprattutto a una clientela attenta ai prodotti bio, a km zero e sostenibile.
Trattandosi di un progetto di cooperazione transfrontaliero, tra gli obiettivi di »Bluegrass» non vi è il trasferimento tecnologico. Tuttavia il team guidato da Brigolin si è già attivato per coinvolgere potenziali investitori, a cui illustrare le potenzialità del modello, e sensibilizzare i cittadini entrando nei mercati, nelle scuole.