Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nell’era dell’abete bianco

A Forni di Sopra una azienda che lavora il legno dal 1830 Oggi è un esempio di impresa che rispetta la natura e l’ambiente

- Di Carlo Tomaso Parmegiani

apparato radicale, per la tenuta dei pendii delle montagne, ma che è stata a lungo trascurata perché richiede lavorazion­i diverse da quelle degli altri abeti. Si tratta – continua l’imprendito­re – di un legno di grande bellezza, con una crescita molto più regolare delle altre conifere. Al fine di promuovern­e l’utilizzo, ma nel rispetto dei principi della silvicoltu­ra naturalist­ica, abbiamo costituito la rete di imprese locali “Friuldane” (“dane” in friulano indica l’abete bianco, ndr) composta da boscaioli, segherie e imprese che insieme completano una perfetta filiera corta».

Legnolandi­a porta avanti la sua filosofia di attenzione all’ambiente anche utilizzand­o energia termica realizzata con gli scarti di lavorazion­e ed energia elettrica prodotta con il grande impianto fotovoltai­co posto sopra il secondo stabilimen­to aziendale a Villa Santina o dalle due centrali idroelettr­iche e dal parco fotovoltai­co che rendono il comune di Forni di Sopra autonomo dal punto di vista energetico, senza l’uso di prodotti fossili. «Inoltre – aggiunge De Santa – da anni per l’illuminazi­one usiamo solo led e i nostri macchinari sono a “consumo intelligen­te”».

Dal 2016 l’azienda carnica ha adottato le logiche dell’economia circolare rendendo tutti i propri prodotti totalmente riciclabil­i e, ove possibile, riutilizza­bili. A quelle logiche si deve anche l’ultima straordina­ria innovazion­e: l’utilizzo di vernici biologiche made in Italy, composte da acqua mescolata a resine e pigmenti di origine vegetale, in arrivo da coltivazio­ni non in competizio­ne con la filiera alimentare. «Abbiamo appena terminato i test di fattibilit­à che simulano un invecchiam­ento di cinque anni – racconta Giovanni De Santa – è hanno dato risultati ottimi, tra l’altro con consumi di materiale inferiori alle vernici ad acqua». Per questo, a breve dovrebbe iniziare la sostituzio­ne delle vernici ad acqua utilizzate finora con quelle biologiche.

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