Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nei rifiuti un tesoro (e una scommessa)
Innoven, dell’Ateneo di Verona, passa ai dipendenti
mettere a disposizione un plafond dedicato alle start up di origine universitaria — evidenzia ancora il docente — a patto che il business sviluppato in un anno sia almeno di cinque milioni di euro. Ma soggetti così, in Italia, ce ne saranno al massimo una decina. Forse questo mondo non lo si conosce proprio bene...» Così come forse non si comprende la leva di sviluppo che un parterre diffuso di piccolissimi ambienti di ricerca spinta può rappresentare per il sistema imprenditoriale tipico italiano e, in particolare, del Nordest. «Negli ultimi 50 anni siamo transitati da un modello rurale ad uno artigianale-industriale che ha però ereditato lo schema della microimpresa contadina. Cioè fondatore e figli che si occupano di tutto in realtà produttive di dimensione medio piccola in cui non c’è lo spazio per segmenti dedicati allo studio di sistemi innovativi. Ma queste funzioni sono diventate imprescindibili -— continua il professore — e le piccole imprese devono affidarle all’esterno, agli incubatori come alle università».
Se però le spin-off non ce la fanno a crescere ed a consolidarsi il fenomeno conseguente è il loro assorbimento in grandi gruppi i quali, facendole proprie, risolvono velocemente l’esigenza di avere un proprio dipartimento di ricerca e sviluppo interno e, ovviamente, privato.