Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Olimpiadi, il Coni ha scelto Cortina

La lettera ufficiale Milano e la regina delle Dolomiti a braccetto, esclusa Torino. Malagò vola a Buenos Aires

- Bonet

Zaia non rinuncia ai fondi del governo, tutto il Veneto in pressing. Di Maio conferma il no

VENEZIA Ora è ufficiale: Cortina è, con Milano, la candidata italiana alle Olimpiadi invernali del 2026. «Siamo felicissim­i» ha detto il governator­e Luca Zaia commentand­o la lettera spedita dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che si dice «ottimista», al presidente del Cio Thomas Bach. Il vicepremie­r Luigi Di Maio ribadisce: «Dal Governo non arriverà un euro». Ma cresce il pressing bipartisan mentre la sindaca di Torino Chiara Appendino chiede che il Coni voti sui dossier.

VENEZIA «Caro presidente, caro Thomas, dopo la riunione del Consiglio dei ministri di venerdì, sono felice di comunicart­i ufficialme­nte che il Comitato olimpico italiano continuerà a lavorare per la candidatur­a di Milano e Cortina a sede ospitante dei XXV Giochi Olimpici Invernali nel 2026». Inizia così la lettera spedita ieri dal presidente del Coni Giovanni Malagò al presidente del Cio Thomas Bach, lettera che precede di poche ore la partenza dello stesso Malagò, del segretario generale del Coni Carlo Mornati e della responsabi­le delle candidatur­e olimpiche Diana Bianchedi per Buenos Aires, dove lunedì e martedì si terrà la sessione del Cio che stabilirà quali città potranno fregiarsi ufficialme­nte del titolo di «candidate» (con Milano-Cortina sono in corsa la canadese Calgary, la svedese Stoccolma e la turca Erzurum). «Siamo felicissim­i - ha detto il governator­e Luca Zaia - onoreremo la candidatur­a lavorando a testa bassa perché rimanga nella storia come un’Olimpiade memorabile. Avanti tutta!».

Due i passaggi chiave della lettera. Il primo: il Coni continuerà a lavorare alla candidatur­a «con il supporto politico del Governo». Il secondo: il progetto italiano, innovativo, redatto secondo le linee di sostenibil­ità economico-ambientale di Agenda 2020, «includerà non solo le città di Milano e Cortina ma anche le rispettive Regioni, Lombardia e Veneto, entrambe pronte a sostenere l’offerta e fornire le garanzie». E qui veniamo al punto più dibattuto, le risorse. Il Cio stanzierà per i Giochi 925 milioni di euro, frutto di diritti tv, biglietti e merchandis­ing, destinati però alle sole «operations» e cioè alla «macchina» dell’evento; il resto dei soldi, che il Coni ha stimato in 370 milioni, sono quelli che occorrono per allestire le infrastrut­ture (piste, palazzetti, trampolini, villaggi olimpici, media center; ieri il sindaco di Verona Federico Sboarina ha

offerto l’Arena per la cerimonia di apertura) e questi li devono mettere le sedi ospitanti (per il Veneto Zaia ha parlato di 98 milioni, di cui 35 per la pista di bob). Non si tratta di una cifra impossibil­e: di sicuro non per il bilancio statale, ma neppure per quello delle due Regioni, se si pensa che lo stanziamen­to verrebbe spalmato su otto anni e che Lombardia e Veneto possono disporre rispettiva­mente di 27 e 12 miliardi l’anno. E poi ci sarebbero gli sponsor e gli imprendito­ri certo non mancano a queste latitudini. «Il problema dei fondi non è il principale, lo risolverem­o sicurament­e. Ne parleremo dopo aver vinto, toccando ferro» ha detto il governator­e lombardo Attilio Fontana. «Lombardia e Veneto e l’imprendito­ria del territorio sarebbero in grado di far fronte a questa esigenza». Su questo punto il Coni ostenta grande tranquilli­tà, almeno in questa fase, anche perché il dossier olimpico, con i relativi numeri, non sarà consegnato al Cio prima dell’11 gennaio (la società al lavoro è la WePlan di Milano, la stessa che ha redatto gli studi di fattibilit­à di cui si è discusso finora). Giovedì, a Venezia, si terrà la prima riunione operativa con i due sindaci e i due presidenti di Regione.

Ciò non di meno, proprio Zaia guida il pressing sul Governo, affinché faccia la sua parte: «Contiamo di trovare la quadra a livello di sponsorizz­azioni ha detto - ma spero che poi si trovi una soluzione con il Governo perché pensare di non finanziare una manifestaz­ione come questa vorrebbe dire por-

Appendino MilanoCort­ina, una candidatur­a incomprens­ibile. Torino era la meno costosa. Chiediamo che il Coni voti sui due dossier

Malagò Sono ottimista, all’estero godiamo di un credito importante quando organizzia­mo grandi manifestaz­ioni sportive

Zaia non si arrende, il Veneto (opposizion­i comprese) in pressing per avere le risorse Ma Di Maio dice no

Verona offre l’Arena

Il sindaco Sboarina propone di realizzare in Arena la cerimonia inaugurale dei Giochi

re la parola “fine” anche su tutto il resto». Con Zaia si schierano tutti i parlamenta­ri veneti, dal forzista Marco Marin ad Antonio De Poli dell’Udc, fino ai dem Roger De Menech, Daniela Sbrollini e Andrea Ferrazzi che vedono la chance, in un colpo solo, di spingere la candidatur­a veneta ed evidenziar­e le divisioni nel Governo legastella­to. Il vicepremie­r Luigi DI Maio si è infatti affrettato a precisare: «La nostra posizione è chiara: o chi vuole fare le Olimpiadi se le paga o le Olimpiadi non si fanno. Il Governo non mette un euro, né per i costi diretti né indiretti».

Parole utili a dare copertura al sindaco di Torino Chiara Appendino, finita ieri nel mirino per l’esclusione della sua città, che insiste: «Milano-Cortina è una candidatur­a incomprens­ibile, si tratta di andare a costruire ed edificare dove non ci sono gli impianti. Torino era la meno costosa. Chi si assume questa responsabi­lità dovrà spiegarla al Paese». La sindaca rilancia la sfida, subito accolta da Zaia («Non voglio nascano leggende metropolit­ane, andiamo al vedo»), di mettere ai voti i due dossier, cosa che potrebbe avvenire durante il Consiglio del Coni del 26 ottobre. Malagò, in ogni caso, resta ottimista: «Sono sempre stato molto positivo, all’estero godiamo di un credito importante quando organizzia­mo grandi manifestaz­ioni sportive. Bisogna vedere chi troveremo contro, se Stoccolma, la Turchia o Calgary. Ma sono particolar­mente ottimista».

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Il dossier Il governator­e Luca Zaia è il principale sostenitor­e della candidatur­a olimpica
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