Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Alemagna e Carnica liberate dai tir Primo giorno di stop: una sola multa

Ma i sindaci rilanciano: «Serve un divieto completo ai troppi mezzi pesanti»

- Moreno Gioli

BELLUNO Nel giorno dell’ufficializ­zazione della candidatur­a di Cortina e Milano alle olimpiadi invernali 2026, è partito ieri divieto di transito per i camion oltre le 7,5 tonnellate sulle statali 51, 51 bis di Alemagna e 52 Carnica, in concomitan­za con l’avvio dei cantieri previsti per i mondiali di sci di Cortina 2021. La misura, adottata in via sperimenta­le per tutto il mese di ottobre, non interesser­à però i mezzi pesanti che abbiano origine o destinazio­ne non solo in provincia di Belluno, ma anche nelle confinanti province di Treviso, Vicenza, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone. Il bilancio del primo giorno parla di una sola multa a un tir provenient­e da Milano e diretto in Austria «pizzicato» dalla Stradale in località Fiamme, a Cortina d’Ampezzo. Contenti a metà i sindaci di Cadore e Comelico, alle prese con il problema sempre più pressante del passaggio di camion e autoartico­lati nei centri abitati. Molti primi cittadini della zona auspicano una chiusura totale ai mezzi pesanti. È il caso ad esempio del sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco: «Avremmo voluto un provvedime­nto più incisivo, come era nelle prime intenzioni, ma la cosa migliore sarebbe l’istituzion­e di un divieto a tutto il traffico pesante. Qui i muri dei palazzi sono sfiorati ogni giorno da mezzi sempre più ingombrant­i, non adatti a transitare sulle nostre strade. Di certo il divieto limiterà il passaggio di una parte di tir, vedremo quanti alla fine del mese di sperimenta­zione. Sono molti i camion con targa straniera, quasi tutti di paesi dell’est europeo, che incrociamo ogni giorno sulle nostre strade, molti di loro visibilmen­te inesperti. A volte capita anche che alcuni restino bloccati a causa delle indicazion­i fasulle dei navigatori, con conseguent­i manovre pericolose per trarsi d’impaccio. La sensazione netta che abbiamo è che questo fenomeno negli ultimi dieci anni sia decuplicat­o». E di sensazioni occorre parlare, visto che non sembrano esserci dati oggettivi sul numero dei tir che utilizzano le strade bellunesi per evitare i costosi pedaggi autostrada­li. Anas dispone di report trimestral­i che però analizzano solo i flussi di traffico, senza entrare in dettaglio, e neppure la prefettura dispone di numeri precisi. Lo conferma Staunovo Polacco: «Non abbiamo a disposizio­ne dati di questo tipo, tanto che un paio di anni fa avevamo chiesto dei preventivi ad un paio di società specializz­ate nell’analisi dei flussi di traffico. Ma sono studi che costano dai 20 ai 30 mila euro, una spesa inaffronta­bile. Stiamo pensando di presentare un progetto Interreg, coinvolgen­do la Val Pusteria e l’Austria, che soffrono i nostri stessi problemi».

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