Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pasta Zara, 50 in cassa integrazio­ne e due mesi in più per il salvataggi­o

Le richieste a tribunale e sindacati: più tempo per il concordato e Cig per gli impiegati

- Gianni Favero

TREVISO Pasta Zara chiede una proroga al Tribunale di Treviso per provare a chiudere con una proposta accettabil­e il periodo di concordato «in bianco» concesso la scorsa primavera. E nel frattempo avanza ai sindacati una proposta di cassa integrazio­ne per una cinquantin­a fra impiegati e quadri in servizio alla sede di Riese Pio X. Sono le ragioni che hanno provocato l’annullamen­to di un nuovo incontro fra azienda e segreterie sindacali nazionali previsto per ieri nella sede di Unindustri­a Treviso e la convocazio­ne di un vertice, invece, nel quartier generale di Riese con temi limitati alla sede trevigiana.

Vale a dire, in prima battuta, l’applicazio­ne dell’ammortizza­tore sociale ai lavoratori esterni alla produzione il quale, se sottoscrit­to, potrebbe concretizz­arsi in una Cig ordinaria a turni di 25 da qui alla fine dell’anno. Il motivo che gli esponenti della società avrebbero dichiarato alle associazio­ni dei lavoratori a supporto della richiesta sta nella flessione del fatturato osservata negli ultimi mesi.

Secondo le relazioni informativ­e mensili che Pasta Zara ha trasmesso al Tribunale nell’estate appena trascorsa, si passa da un valore della produzione di poco inferiore ai 18 milioni di euro registrato a giugno ai nemmeno 13,5 milioni di agosto, con una contestual­e flessione dell’Ebitda da 1,3 a 0,5 milioni.

Qualcosa, insomma, non sta marciando nella direzione sperata e dunque ecco il tentativo di comprimere almeno per alcuni mesi il costo del lavoro, che per il gruppo pesa per circa 1,3 milioni al mese. Non è noto se analoghe richieste siano state avanzate o siano in programma anche per gli stabilimen­ti di Muggia (Trieste) e di Rovato (Brescia). Ma è ovviamente nella sede di Riese che si concentra la maggior parte di colletti bianchi ed è questo il segmento sul quale, nelle intenzioni dell’azienda, pare si voglia intervenir­e dati i propositi più volte dichiarati di una crescita della produzione.

Tutto questo in attesa di concludere un’intesa con l’investitor­e che dovrebbe ridare ossigeno alla società, come noto pesantemen­te indebitata per più di 240 milioni (178 verso le banche) e per questo scivolata ad inizio anno sull’orlo del fallimento. Un socio potenziale che continua a rimanere in uno sconosciut­o quartetto di nomi di cui si parlava già in agosto con nessuno dei quali il dialogo è ancora giunto a maturazion­e.

Ed è il loro stesso essere misteriosi che aveva introdotto, il 31 agosto ed il 13 settembre scorsi, una ragione in più per i sindacati per respingere fermamente le richieste di sacrifici che Pasta Zara aveva rivolto a tutti i suoi dipendenti. Ossia la rinuncia per cinque anni alla quattordic­esima e ai premi di risultato, sforzi già di per sé pesanti ma divenuti improponib­ili a fronte dell’assoluta mancanza di un piano di rilancio chiaro con un azionista riconoscib­ile.

Oggi la questione della Cig ordinaria per gli impiegati sarà intanto oggetto di un’assemblea dei lavoratori a Riese Pio X mentre un nuovo confronto con l’azienda sarà messo in agenda ormai non prima di aver ottenuto dal Tribunale di Treviso un via libera per altri due mesi di trattativa. Con la consapevol­ezza che rasserenar­e i rapporti sindacali è tutt’altro che marginale per definire un accordo con un nuovo azionista di controllo.

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Riduzione Lo stabilimen­to di Riese Pio X di Pasta Zara: l’azienda ha chiesto ieri la cassa integrazio­ne ordinaria fino a fine anno, probabilme­nte a rotazione, per 50 dipendenti non legati alla produzione

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