Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ferretto liquida il socio cinese Il 40% di Dong torna in casa
La famiglia riacquista le quote cedute 3 anni fa: «Orgogliosi del percorso»
«L’azienda rimane saldamente nelle mani della famiglia, non viene venduta ma diventa più forte», aveva detto nel giugno di tre anni fa Gian Carlo Ferretto, presidente dell’omonimo gruppo di Vicenza, dopo l’annuncio della sottoscrizione di un accordo con il colosso cinese Dong Fang Precision Science. Promessa mantenuta, dato che la quota del 40% ceduta allora ai partner di Foshan (Canton), specializzati nei macchinari per la lavorazione del cartone per imballaggi, oggi ritorna integralmente nelle mani della famiglia. Con soddisfazione di tutti, visti i risultati conseguiti da Ferretto Group in questo triennio, accelerati dal boost dell’investitore asiatico. Anche perché nel 2015, contemporaneamente, Ferretto stesso era entrato con un’identica quota in una joint venture avviata con il medesimo socio, sempre a Foshan, attraverso la quale potenziare la logistica nel mercato asiatico.
Altra previsione centrata allora è stata quella del business che si sarebbe sviluppato attraverso la collaborazione. Se fra il 2012 ed il 2015 il fatturato di Ferretto era passato da 30 a 50 milioni, oggi, nello stesso arco di tempo, si è raggiunto il raddoppio pronosticato e da qui si può facilmente comprendere come Dong Fang, quotata alla borsa di Shenzen, possa ritirarsi dall’operazione vicentina con la certezza di avere investito come meglio non si sarebbe potuto.
Simmetrica la posizione della famiglia fondatrice. «Siamo orgogliosi e soddisfatti – evidenzia Ferretto - del percorso fatto con il nostro partner cinese. Gli ultimi sono stati tre anni di crescita intensa per la nostra azienda, quest’anno siamo giunti ad aprire un nuovo stabilimento in Bosnia ed Erzegovina per la produzione di scaffalature metalliche e carpenteria, chiuderemo il ‘18 raggiungendo circa 100 milioni di euro di ricavi. Desideriamo quindi ringraziare Dong Fang per la collaborazione e anche per l’apertura dimostrata in questa operazione, con la quale vogliamo dare più linfa e velocità al nostro sviluppo».
L’operazione di riacquisto delle quote societarie, avvenuta con il sostegno di Unicredit e il supporto di Studio Adacta come advisor, riflette inoltre la «forte volontà della famiglia di continuare e accelerare il percorso di crescita, puntando sull’automazione in un mercato che si sta sviluppando rapidamente». Il vicepresidente, Riccardo Ferretto, fa inoltre presente come il settore dell’automazione abbia «un trend di crescita molto significativo in Europa e a livello mondiale, richiedendo però capacità, attenzione al prodotto, innovazione e velocità d’esecuzione. In questo senso abbiamo iniziato un percorso di sviluppo del Gruppo e con questa operazione vogliamo accelerare l’evoluzione aziendale ed essere ancora più reattivi nel mercato. Abbiamo una visione, abbiamo una strategia e le persone giuste per raggiungere gli obiettivi prefissati nei prossimi anni, che comprendono anche la nostra storica presenza nel mercato delle scaffalature, la quale sarà potenziata grazie alla significativa specializzazione della nostra azienda in Bosnia».
Oltre agli sforzi nei Balcani, Ferretto ha un progetto di conversione della sede di Vicenza che porterà a un ulteriore incremento dell’occupazione, dopo le quasi 70 assunzioni effettuate negli ultimi quattro anni. «Abbiamo sviluppato un business plan basato su una strategia ben definita – conclude Ferretto - insieme al nostro amministratore delegato, Miguel Fabra. I prossimi saranno anni sfidanti e intensi ma siamo fiduciosi che la nostra organizzazione riesca a toccare il traguardo prefissato».
Gian Carlo Ferretto Sono stati anni di crescita per la nostra azienda