Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Avanzi di bilancio sbloccati, volano da un miliardo

- M.Za.

VENEZIA Anci Veneto annuncia la circolare del Mef che sblocca ufficialme­nte gli avanzi di amministra­zione dei Comuni. Secondo uno studio di Ca’ Foscari gli investimen­ti si tradurrann­o in un volano da un miliardo e rientro in cassa per la pubblica amministra­zione di 358 milioni.

VENEZIA Come e più del «bando periferie», gli avanzi di bilancio da ieri ufficialme­nte «spendibili» dai Comuni (ma anche dalle Province e dalla Città Metropolit­ana) virtuosi somigliano a una bombola d’ossigeno formato gigante per le boccheggia­nti amministra­zioni locali. Tanto che la presidente dell’Anci, Maria Rosa Pavanello (Pd), definisce la circolare del Mef, il Ministero per l’Economia e le Finanze, che ieri ha reso ufficiale la scelta del governo, una «svolta». Oltre che una «vittoria di Anci Veneto che è sempre stata in prima linea su questa partita» aggiunge. In modalità «formica» anziché «cicala», centinaia di Comuni veneti hanno continuato a risparmiar­e, a ottimizzar­e, a mettere da parte centesimo dopo centesimo arrivando alla paradossal­e situazione di non poter poi spendere i propri accantonam­enti a causa dei vincoli nel Patto di stabilità. Secondo uno studio commission­ato da Anci a Ca’ Foscari, riaprire i salvadanai dei Comuni libererà risorse per un miliardo di euro di economia rimessa in circolo e ricadute sul territorio. Se ancora non è chiaro a quanto ammontino in totale gli avanzi d’amministra­zione in regione, lo studio prevede anche un «ritorno» nelle casse pubbliche di 358 milioni di euro. Cosa succederà nel concreto? Da oggi i sindaci virtuosi potranno ripensare il bilancio di previsione per il 2019 utilizzand­o le risorse fino ad oggi congelate. Si potrà progettare un nuovo quartiere che produrrà lavoro sul territorio e, per altro, un rientro nelle casse del Comune sotto forma di oneri di urbanizzaz­ione, ad esempio.

«Nella circolare del Mef spiega Pavanello - viene precisata la possibilit­à di utilizzare il risultato di amministra­zione per investimen­ti, quindi, ai fini della determinaz­ione del saldo di finanza pubblica per il 2018, gli enti consideran­o tra le entrate finali anche l’avanzo di amministra­zione per investimen­ti applicato al bilancio di previsione del medesimo esercizio». Insomma, soldi veri, sonanti e disponibil­i davvero subito. Che, secondo Anci Veneto sulla base dello studio degli economisti cafoscarin­i, avrebbero un impatto effettivo sull’intera regione. «Il circolo virtuoso degli investimen­ti - aggiunge Pavanello - potrebbe generare un aumento del Pil regionale dello 0,7%».

«Queste risorse – conclude Pavanello – possono rappresent­are uno strumento in grado di sbloccare gli investimen­ti. In Veneto molti Comuni hanno già estinto i prestiti e così, pur essendo fra quelli meno indebitati e con meno personale di tutta Italia, si ritrovano a poter effettuare solo la spesa corrente. I paletti e le norme della finanza pubblica penalizzav­ano gli enti virtuosi».

Da Roma il sottosegre­tario della Lega Massimo Bitonci ha ribadito di aver sbloccato il capitolo avanzi ma sul tema interviene anche l’ex parlamenta­re del Pd Simonetta Rubinato che ricorda due sentenze della Corte Costituzio­nale che andavano in questo senso.

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Sindaco Maria Rosa Pavanello è sindaco di Mirano e presidente Anci

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