Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il re delle giostre difende i giostrai

Treviso, un post associa l’arrivo delle Fiere ai furti. Zamperla: «Solo vuoti pregiudizi»

- Madiotto

TREVISO «Furti in corso». E’ il titolo di un post su un gruppo pubblico trevigiano, che associa l’arrivo dei giostrai per le Fiere di San Luca a un furto in città. Lo ha letto anche Michele Zamperla, per 15 anni presidente delle Fiere, imprendito­re dello spettacolo, erede di una tradizione familiare che non vuole piegare al pregiudizi­o. Nasce così la risposta al pregiudizi­o espresso sui social: «prima di giudicare le persone che lavorano con sacrificio, giudicate voi stessi».

La facilità con cui sui TREVISO social network si scrivono consideraz­ioni personali senza prove certe è alimenta pregiudizi

e si rischia di creare fraintendi­menti. Michele Zamperla, storico imprendito­re dello spettacolo, erede di una tradizione familiare e per 15 anni presidente delle Fiere di San Luca, non ci sta. Domenica è apparso un post su un gruppo di Facebook, «Furti in corso». Una trevigiana ha scritto questo: «E come ogni anno all’arrivo delle fiere furto con scasso in pieno centro il sabato mattina». Secco, accusatori­o, spiegando successiva­mente che l’episodio era stato registrato anche in passato e che i responsabi­li erano minori legati al mondo delle attrazioni viaggianti. E Zamperla ha risposto, per difendere una categoria intera: «Prima di giudicare male persone che lavorano con sacrificio, giudicate voi stessi, non si può fare di tutta l’erba un fascio, esistono tante persone oneste. Non offenda il mio lavoro».

Da una settimana ormai giostre e stand sono sbarcati in Prato della Fiera per allestire il grande luna park che da domani pomeriggio sarà aperto al pubblico, per venti giorni di giochi e gastronomi­a (con i relativi disagi per la sosta), e l’accusa non va giù agli operatori. «Ho ritenuto opportuno rispondere alla signora – spiega Zamperla – perché non si può degenerare in questo modo, con superficia­lità. Chi compie furti e reati usa la nostra attività come copertura ma non ha una licenza, non paga le tasse, non ha partita Iva né iscrizione alla Camera di commercio. Il nostro è un lavoro normale, onesto. La mia famiglia ad esempio è stata la prima a portare il cinematogr­afo a Treviso, è una delle più storiche in Italia e in Veneto. Chi accusa è vittima di ignoranza perché ignora quale sia l’impegno di una profession­e come questa. Generalizz­are è sempre sbagliato».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy